L’ex difensore della Juventus Pasquale Bruno, uno che in campo non le ha mai mandate a dire, è
intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio
Audax, 107.65 Fm a Roma, per anticipare il big-match di sabato pomeriggio
tra Juventus e Napoli e ovviamente non sono mancati interventi schietti e duri
come quelli a cui ci aveva abituato da calciatore.
Bruno, la rivalità
tra Juventus e Napoli cosa le ricorda?
«A distanza di tanti
anni mi brucia ancora dentro quella sfida di Coppa Uefa del 1989 in cui la
Juventus fu fortemente penalizzata dall’arbitro, di cui ricordo ancora oggi
nazionalità e nome.
Quella sera fu un arbitraggio a senso unico con quel gol
annullato ingiustamente a Laudrup che ancora grida vendetta, il rigore
inventato su Careca che accentuò la caduta oltre a tanti altri episodi dubbi
contro la Juve. Per noi fu una partita da incubo sotto tutti i punti di
vista. Poi quando ormai eravamo preparati
ai rigori arrivò improvvisa la rete di Renica al 119’che permise al Napoli di
passare alle semifinali di Coppa. Ricordo che lo Stadio San Paolo era gremito
in ogni ordine di posto. Le cifre ufficiali parlarono di 88'000 persone ma per
me erano tanti, molti di più visto che non entrava più uno spillo e quando
segnava il Napoli tremavano anche i piloni dello stadio (che era in rifacimento
per i Mondiali di Italia ’90 ndr). Quella sera fu una somma di errori. Pazienza,
però lo possiamo dire senza nasconderci: quella gara fu un vero furto».
Maradona quella sera
si lamentò del suo “trattamento”.
«Maradona era un grande, in campo un vero esempio. Lui in
carriera ha preso tante di quelle botte altro che Messi… Mi fanno ridere quelli
che mettono a confronto i due giocatori. Messi sarà anche grande giocatore ma
Maradona era unico. Messi oggi gioca con
i due-tre metri di vantaggio del calcio moderno. Vorrei vedere Maradona con quei
metri di vantaggio quanti goal avrebbe fatto… In quel Napoli comunque c’era anche un altro
fenomeno: Careca. Quella sera era immarcabile, mi fregò sul rigore accentuando
la caduta ma poi me lo sono sognato per notti intere. L’altra sera ho rivisto
in tv un’altra partita degli anni 90’ tra
Juve e Napoli. Uno come Careca oggi non esiste»
Eppure secondo
Cassano, Messi è più forte di Maradona
«Se ne dicono di cazzate e Cassano ci casca spesso. Come anche l’ultima che ha detto, che “alla
Juve vogliono solo soldatini”. Alla Juve vogliono uomini veri che sanno che
rappresentano una grande società con milioni di tifosi sparsi per il mondo. Io
quando giocavo nella Juve se arrivavo vestito in jeans venivo rimproverato. Era
importante anche l’immagine, non solo il talento. Se vai alla Juve vai lì per
vincere perché c’è una mentalità diversa, unica. E lo dice uno che in cuor suo
è rimasto granata. »
I difensori di oggi?
«Penalizzati dal nuovo regolamento. Io quando giocavo
entravo sempre duro e non rinnego niente. Gli arbitri all’epoca si divertivano
ad ammonirmi o cacciarmi fuori. La marcatura a uomo rendeva il calcio più sentimentale.
Ora che non c’è più non abbiamo più un difensore degno di nota o quasi. Se
guardo che in nazionale giocano Ogbonna e Bonucci mi viene da piangere. Della Juventus
e Napoli ammiro Cannavaro e Chiellini per il modo in cui interpretano il
calcio. »
Pronostico per Juventus-Napoli
di sabato?
«Sono squadre in cui si vede nettamente la mano
dell’allenatore. Queste due squadre hanno entrambe il carattere del proprio
tecnico. Ammiro moltissimo Antonio Conte. E’ un grande allenatore. Non me ne
vogliano Marotta o Paratici ma il vero artefice di questa Juve mostruosa è
indubbiamente lui. La Juve è uno squadrone che in Italia è sprecato. Solo il
Napoli la può impensierire. Dipende da quanta strada farà la Juve in Europa.»
Cosa manca alla Juve
per vincere anche in Europa?
«Manca un Careca. Se
giochi con Giovinco è difficile vincere in Europa. Con quel fisico o sei un
fenomeno o non giochi a grandi livelli. »
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