Ammesso e non concesso che Simone Pepe non avesse ragione, ci siamo molto vicini. Sinceramente dopo la sfida di Catania c’è forse più da rammaricarsi che esser contenti. Non è stato come col Bologna, dove la Juve non aveva regalato grossi minuti all’avversario e dove addirittura in dieci li aveva messi sotto rischiando anche di andare a vincere. Probabilmente a Catania Antonio Conte ha sbagliato quasi in toto, la gara non è stata preparata benissimo al contrario del nostro avversario. Avversario che però, se pur forse con un modulo non troppo funzionale per se stesso o forse per gli uomini impiegati, in qualche modo ad inizio gara sembrava comunque intimorito e poteva essere colpito. Ma che col passare del tempo ha fatto sua la partita, tanto che si può dire tranquillamente che la Juventus regala nettamente la prima frazione di gioco. Non si può essere soddisfatti, e non regge la scusa del campo, dell’acqua scrosciante, o che si era andati sotto di un gol o per la stanchezza verso la fine della gara. La Juve non ha giocato una buona partita e ci sono dei singoli che hanno sbagliato clamorosamente prestazione. Ma nel vedere le occasioni sprecate nel secondo tempo, due molto grosse, questa volta ci sembrano più due punti persi che uno guadagnato, al di la del fatto che i tiri in porta sono stati pochissimi. Comunque oltre alla dichiarazione “Siamo come l’anno scorso” di Simone Pepe, dove si può essere d’accordo o meno (sicuramente, almeno dal punto di vista caratteriale, un passo in avanti è stato fatto) bisognerebbe concentrarsi sulla sua arrabbiatura, giustificata non solo perchè la Juventus doveva vincere questa partita, visto il pareggio col Bologna e viste le tante squadre accodate dietro in classifica, ma perché si poteva vincere.
Con tutto che il Catania ha avuto più di un occasione di aumentare il suo vantaggio, sprecando anche ma creando molte più occasioni rispetto alla Juventus, gli uomini di Conte dovevano sicuramente essere più cinici, e qua sta l’arrabbiatura in sé. Krasic, al di la del gol dove però è netta l “papera” di Andujar, è apparso davvero in condizioni pessime, quasi sconcertante. Ormai non salta più neanche più l’uomo, a parte qualche sporadica eccezione dove però si porta quasi sempre la palla fuori, e ieri è apparso in difficoltà anche solo nello stoppare il pallone. Poi dopo una buona azione fatta, non poteva non sbagliare quella conclusione che avrebbe quasi sicuramente portato alla vittoria, senza contare che aveva ben due soluzioni per darla ad un compagno che avrebbe tirato ancor più facilmente in porta. E poi c’è da sottolineare la prestazione in generale della difesa, non certo strepitosa e ancora imbambolata in alcune occasioni, facile da scardinare quando ci sono squadre e giocatori veloci come avversari. L’unico ad essere sempre pronto sembra essere proprio Barzagli, quello su cui c’erano più dubbi da quando era stato acquistato. Ora invece il vero caso sembra essere proprio Chiellini, che sembra essere l’ombra del giocatore che sembrava di poter diventare anni fa. Già l’anno scorso non aveva proprio brillato, e ce la si prendeva sempre con Bonucci, ora che quest’anno il viterbese non è più titolare, si vede come Chiellini abbia dei problemi, che non si possono più “proteggere” allo sfinimento ma che vanno risolti, anche solo preferendogli altro.
In toto, si può dire che pur giocando la peggiore partita di queste prime giocate, la si poteva portare a casa. E sicuramente c’ha provato a vincerla, ma probabilmente con troppo ritardo. L’azzardo del modulo iniziale ci poteva anche stare, anche se era un po’ un punto interrogativo Matri tutto solo lì davanti, e difatti pur muovendosi molto non ha visto molti palloni. Poi Krasic, gol o non gol, doveva sicuramente uscire, probabilmente avrebbe fatto piacere vedere di più Elia, uscita che sa di bocciatura ma in realtà non è stato servito a dovere. Ottima l’entrata in campo di Pepe, il migliore sicuramente, ma l’entrata in campo di Del Piero come prima e unica punta e quella di Quagliarella negli ultimi minuti fanno pensare, sarebbero potuti entrare insieme o comunque in modo ravvicinato cambiando però modulo, senza farlo all’ultimo minuto. Va bene l’atteggiamento messo in campo nel secondo tempo, dove la squadra è tornata a lottare e a voler a tutti i costi vincere, peccato anche per la grossa occasione di Vidal, che ha giocato da vero combattente come sempre, e che poteva anche essere scambiato di posizione con Pirlo (che ancora una volta ha fatto suo il centrocampo anche se un po’ oscurato dal pressing stretto dei catanesi). Bravo il Catania nel fare la partita, nel creare pericoli e nel giocare sempre a mille, un po’ meno la Juve nel perdersi nei momenti decisivi della gara. Un bel 2-1 sul finale, anche all’ultimo secondo, sarebbe stato proprio bello, da “vecchia Juve” chissà se Conte sia l’allenatore giusto per riportare anche questo tipo di gioie. Non sono arrivati i tre punto che permettevano di rimanere primi e soli, vediamo di far capire al Milan chi è la Juve.
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