E’ andata anche la quarta giornata, ma il campionato (quello vero) non è ancora iniziato e bisognerà attendere dopo la sosta per capire meglio il valore delle forze in gioco. A oggi comunque il campo ha decretato come squadra migliore l’Atalanta, che è stata costruita da un personaggio bravissimo a fare le nozze con i fichi secchi. Tuttavia grazie alla penalizzazione possiamo “vantare” il primato in classifica in coabitazione con l’Udinese. Una posizione che per com’è stata conseguita in nessun modo può autorizzare entusiasmi. Ho già detto che i bergamaschi hanno fatto più punti (10), ma va anche evidenziato che abbiamo incontrato squadre abbastanza mediocri mentre gli altri hanno incrociato sicuramente avversari di maggior spessore e mi riferisco a tutte le squadre.
Inoltre dopo aver disputato tre partite buone, contro il Catania vi è stato un deciso passo indietro e si è rivista la Juve degli ultimi due anni, quasi sempre in affanno sulle ripartenze degli avversari. Una prestazione infarcita anche di errori individuali, specie dei difensori, frutto di un’insicurezza inaspettatamente ritrovata. Ci può stare una partita non proprio all’altezza delle aspettative ma alcune scelte di Conte non mi hanno del tutto convinto. Pigliamo ad esempio il modulo di partenza, un 4-3-3 ibrido con due esterni alti e una punta che ha prodotto come unico risultato la distruzione fisica di Matri che da solo si è dovuto sobbarcare il peso di un reparto che non tratto alcun giovamento dalle ali (nulle anche in fase difensiva nel primo tempo). Si dirà che è bastato sostituire Elia con Pepe per ottenere un netto miglioramento e allora è stato un errore non far giocare Simone in partenza, per poi cominciare a farlo riscaldare dopo venti minuti dall’inizio. Io resto dell’avviso che pur con tre centrocampisti, le due punte siano indispensabili proprio quando si gioca contro squadre arroccate in difesa. Anche la scelta degli uomini portati in panchina mi risulta del tutto incomprensibile, perché la logica vorrebbe che il sostituto naturale di Matri sia Toni non uno tra Quaglia e Del Piero. Invece Conte ha deciso di spedire Luca in tribuna ed io ho ancora negli occhi la discesa devastante di Milos con relativo cross e il patetico colpo di testa di Alex. Mi permetto solo di ricordare che l’anno scorso l’inserimento di Toni (specie a partita in corso) al fianco di Matri ha prodotto spesso dei buoni risultati. E’ inutile continuare a parlare dell’esterno basso di sinistra e del centrale difensivo che manca, considerando la mediocrità di Chiello e Bonucci, ma sono veramente curioso di conoscere l’autore del”capolavoro“ Ziegler (non Antonio Cabrini, ma sicuramente un terzino nazionale di ruolo). E non m’importa di essere ripetitivo perché lo chiederò ogni volta che vedrò giocare Grosso. In ogni caso niente drammi perché anche Conte deve fare le necessarie esperienze, anche se mi augurerei di non sentirlo sempre ricordare i due settimi posti, quasi che avesse fissato l’asticella alla sesta posizione. Se fino alla settimana scorsa dicevamo di non esaltarci, adesso non è certo il caso di deprimerci e questi rilievi hanno solo la presunzione di essere lo spunto per una serena discussione tra amici. Alla fin fine siamo primi, non completamente soddisfatti, ma sempre primi.
PASQUALE LARA
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domenica 25 settembre 2011
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