Quella di Siena è stata una partita chiave per capire cos’è in realtà la Juventus. Lo saranno tutte le partite, a dir la verità, come anche quella contro il Bologna che sa già di prova del nove, ma quella col Siena certifica cosa la Juventus rappresenta in questo campionato e forse anche dove può arrivare. E’ stata una gara che rimette tutti con i piedi per terra, innanzitutto, perché non è stata così facile come molti credevano, il Siena ha giocato duro e da squadra molto organizzata, soprattutto in difesa. Ci si immaginava che la Juve non poteva essere tale e quale quella vista contro il Parma, una partita a sé non soltanto perché i gialloblù non hanno giocato benissimo, ma anche per l’atmosfera che girava intorno a quella gara, la prima nel nuovo stadio. Ma sono proprio le vittorie come quella vista ieri che fanno ben sperare, perché ricordano quegli 1-0 da squadra che è consapevole della propria forza, che va a dettare legge su tutti i campi e che anche quando rischia qualcosa, porta comunque il risultato a casa. E soprattutto, si inizia a intravedere non solo più convinzione in sé stessi, ma anche la “paura” negli occhi dell’avversario, che non arriva più a Torino pensando di vincere facile e che sa che si sta giocando una partita difficilissima. Questo la Juventus deve tornare ad essere, e i presupposti ci sono tutti. Unità Juve, appunto, perché tutti si sono avvicinati al progetto, chi in maniera più rapida e chi meno, e già si è creato un gruppo, fatto non più di soli gregari (e quest’ultimi già sembrano più vogliosi e con qualcosa in più nel bagaglio) ma anche di gente che porta in mezzo al campo e nello spogliatoio qualità e grinta, che deve tornare a primeggiare nelle menti dei giocatori della Juventus.
E’ un piacere ad esempio osservare Vidal (sempre più beniamino dei tifosi e pedina che Conte dovrà iniziare a far giocare di più) entrare in campo e metterci voglia che sembra inesauribile, serietà e tanta caparbietà, dando esempio a tutti di come, lottando su ogni pallone e non mollando mai, si può davvero creare qualcosa di importante. E ci si augura che sia per tutti così e che questo nuovo ciclo che si sta creando a Torino riporti, prima dei successi, un gruppo che possa crescere negli anni, impreziosito di nuove pedine da regalare a Conte così da poter dare continuità di vittorie. Naturalmente bisognerà andare per piccoli passi, siamo solo a due sfide giocate, ma questo senso di essere capolisti era da un bel po’ che non si provava, e penso che in casa Juve ci sia la voglia giusta di abbassare la testa e continuare a lavorare con questo bello spirito, per cercare di vincere ancora, sempre di più, tentando di arrivare più lontano possibile. Col Siena, ci si aspettava non una partita da 4-0, è chiaro, ma sicuramente la ritrovata brillantezza non ha fatto da padrone, facendo però uscire tanto sudore e quello spirito di gruppo che tanto serviva. I padroni di casa in attacco non hanno messo enormi spaventi alla Juve, ma nel secondo tempo, dopo il gol di Matri sull’azione migliore della partita, qualche rischio è stato preso, così da vincere una gara che probabilmente l’anno scorso avresti perso, o probabilmente pareggiato. La Juve al canto suo non ha in cantato, ridimensionando chi già credeva di poter vincere tutte le gare con le “piccole” in maniera semplice, ma ha dimostrato che, se pur nel campionato italiano sia ostico giocare con quest’ultime, con questo progetto impreziosito da giocatori importanti e di qualità quest’anno si potrà far bene.
Si sono viste sicuramente meno idee rispetto alla gara di una settimana fa, e forse c’è stata di mezzo anche la sfortuna di non poter fare dei cambi per tranquillizzare ancor più la situazione e migliorare il gioco stesso nel secondo tempo, soprattutto sulle fasce (ad esempio Giaccherini sarebbe stato cambiato se Matri non fosse dovuto uscire) e forse alcuni hanno reso meno delle aspettative, ma è stata comunque una vittoria importante, che fa capire che questa Juve è tenacie. Ha una mentalità giusta (su questo ottimo il lavoro del tecnico) è cosciente delle proprie responsabilità e caratteristiche e che non deve più aver paura di nessuno, se mai gli altri devono aver timore dei bianconeri. E vedendo il resto del campionato, pur sapendo che siamo solo all’inizio, oltre al Napoli dai tre-quattro campioni li davanti, non vediamo chi potrebbe davvero primeggiare in tutti i sensi. Il Milan al completo forse è ancora la più forte, l’Inter sembra aver perso la propria identità mentre la Juve pare finalmente ritrovarla dopo anni, e le romane sono un punto interrogativo. Di sicuro è una bellezza vederci lassù con tutti le altre a quota uno, ma la Juve deve pensare a se stessa, a ritrovarsi al 100% innanzitutto, continuare a fare gruppo e divertirsi e far divertire. La vittoria non è mai stata tanto dolce, e i tifosi si aspettino che lo sia sempre di più. Ci aspetta il Bologna, che in gergo bianconero deve significare altri tre punti, vediamo se ci abituano bene.
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