Andrea Pirlo ti farà cambiare il sistema di gioco?
Il campione entra dentro un'idea di gioco. Questo è naturale, non ci sono problemi. Stiamo parlando di Pirlo che, oltre alla tecnica, possiede una grande professionalità. E' riduttivo parlare di lui soltanto nella collocazione tattica. Se guardo il Barcellona vedo che sette giocatori non sanno difendere: eppure vincono. Sono elementi propensi alla fase offensiva ecco perché è importante avere un'idea di gioco, un'organizzazione.
Come curi l'aspetto legato alla mentalità?Difficilmente parlo di me ai calciatori, se non per dire cose negative del sottoscritto ai tempi da giocatore. Tipo quando tiravo di punta (sorride ndr). E' inevitabile che chi è stato tanti anni alla Juve possa trasmettere la juventinità soltanto con il respiro.
Com'è stato l'impatto con la società?Sono molto sereno perché ho alle spalle una società che mi ha scelto conoscendo 'i pro e i contro'. C'è molta sintonia con Marotta e Paratici, così come il presidente Agnelli. C'è un'unità di intenti. Un grande allenatore lo fa una grande società e una grande squadra. Durante l'anno incontreremo sicuramente delle difficoltà ma so che la società sarà sempre dalla mia parte.
Ti dispiace non avere subito a disposizione i campioni di cui la Juve ha bisogno?E' inevitabile che ogni allenatore vorrebbe avere in ritiro il 95% della rosa. Bisogna tenere presente che è molto difficile partire con la squadra al completo. Quest'anno il mercato è bloccato, fermo. Ci si è messa anche la Coppa America a fermare le trattative. Noi stiamo cercando di costruire una squadra con gli effettivi che abbiamo. Per me sono i giocatori più forti al mondo ma è inevitabile pensare al mercato visto che è aperto fino al 31 agosto. Noi abbiamo le idee chiare.
Il lavoro sul campoDovevamo cominciare subito e fin dal primo giorno ho cercato di trasmettere la mia idea tattica e tecnica. Senza tralasciare lo spirito, fondamentale. Il modulo? Ognuno ha le proprie idee, l'importante è l'equilibrio.
Ti aspettavi questa accoglienza?
Sono pieno di gioia e soddisfazione. Gli applausi mi caricano ancora di più. Vedere tutta questa gente a Bardonecchia mi rende felice. E questo mi da' ancora più forza. Voglio ripagarli insieme alla squadra sul campo.
Buffon e Del Piero?Mi aspetto molto da loro. Ho bisogno del loro aiuto, in campo e fuori. Di questo però sono certo: sono campioni, persone abituate a vincere. Lo stesso da Pirlo: ha carisma e personalità. Tutti devono prendersi delle responsabilità
Ti hanno dato fastidio i fischi ad Amauri?
E' inevitabile dopo due anni così notare l'assenza di entusiasmo e la presenza di amarezza. Voglio però dire ai tifosi di non guardarci indietro, come avveniva nel passato con le vittorie. Oggi c'è amarezza ma guardiamo al presente. Gli juventini devono restare sereni perché faremo di tutto e daremo tutto per un futuro più roseo.
Quali sono gli obiettivi?
Quando ho firmato non l'ho fatto per obiettivi minimi. Non è nel mio carattere. Io voglio vincere: oggi 11 luglio non so se riusciremo a farlo. Ma daremo il massimo per ottenerlo. Noi dobbiamo esserci.
Cosa manca alla Juve per tornare a grandi livelli?
La cosa più importante alla quale stiamo lavorando è quella dello spirito, ritrovare quello che appartiene da sempre alla Juve. Dobbiamo avere grande voglia di combattere, di uscire dal campo con la maglia sudata. Dobbiamo sapere che siamo da Juve, la Juve. Su questo stiamo lavorando tanto insieme ad un gruppo che ha voglia di riscattare due annate non felici.
Che giocatore sceglieresti ora sul mercato?Del mercato preferisco non parlare con i giornalisti perché ne parlo quotidianamente con la società. Se parliamo con i giornali il costo dei nostri obiettivi poi triplica.
Questo si che è parlar da Juve. Spirito di sacrificio, niente obiettivi minimi ne proclami. Poche chiacchiere e tanti fatti.
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