Possibile che non si riesce a gestire nemmeno un vantaggio così netto?
Possibile che dopo uno di quei contropiedi incredibili in cui la devi solo buttare dentro, non solo non ci riesci ma poi ti accorgi anche che la palla alla fin fine ce l’hanno sempre gli avversari?
No, dopo questa gara non si può parlare solo dell’arbitro, è impossibile non farsi un esame di coscienza.
La partita era praticamente vinta, ma la Juventus non è una squadra che può permettersi distrazioni tanto da farsi schiacciare. Quanti tifosi della Juve nel secondo tempo avranno pensato: “ la vedo male, se ne fanno uno, ne fanno anche un altro”. Il goal dei catanesi era nell'aria.
Il terzo gol per chiudere la gara non è arrivato e ad un certo punto si è visto solo il Catania.
L’uscita dal campo di Alessandro Del Piero ha segnato i destini della partita. Il giocatore simbolo di questa squadra, dopo una gara eccellente a cui ha consegnato una bella doppietta, non è solo un nome e cognome. Del Piero è il giocatore che durante la partita ti aiuta a gestire il gruppo stesso con la sua personalità ed è davvero triste vederlo soffrire in panchina e vederlo poi “spento” ai microfoni nel dopo partita.
Delneri non ha azzeccato i cambi, al contrario del suo collega Simeone e l’uscita del capitano è stata determinante, e il fatto che da quel momento in poi il Catania ha iniziato a carburare non è certo un caso.
Dispiace chiamare questa squadra Juventus, perché la Juve è un'altra cosa.
Con una vittoria contro il Catania, lunedì prossimo a Roma te la potevi giocare su tutti i fronti.
Resta un enorme rammarico per l’ennesima partita gettata al vento.
Non era una gara già vinta, era da vincere. A tutti i costi. Con o senza Bergonzi...
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