STORARI 6 – Nessun intervento degno di nota nel primo tempo, dopo il super lavoro di Roma. Nulla può sulle due reti subite, una respinta così così su Floro Flores nella ripresa.
MOTTA 5 – Non ne possiamo più. Difensivamente, fa sempre la scelta sbagliata; in avanti, non incide. Patisce i fischi e non ha la personalità per uscirne. Non contestiamo l’impegno, la volontà. Contestiamo chi lo ha acquistato dopo che ha fallito a Roma e a Udine, piazza dove, quando c’è un giovane promettente, brillano gli occhi. Contestiamo chi, contro ogni logica, continua a preferirlo al giovanissimo Sorensen 6.5, al quale basta mezzora per fare il doppio in avanti, pur avendo piedi non certo migliori dei suoi, e mettere grinta e presenza in difesa. Vogliamo Sorensen da ora fino a fine campionato
BONUCCI 5 – Il ragazzo, oltre a passare un brutto periodo di forma, è anche sfortunato. L’autorete ne condiziona un po’ la partita, e non riesce a riabilitarsi nemmeno con il colpo di testa troppo centrale a fine primo tempo. Mal piazzato anche sul gol di Floro Flores. Il ragazzo ha stoffa, grinta, ma “si piace” un po’ troppo. Avrebbe bisogno di maggiore protezione del centrocampo e, forse, di un po’ di panchina. Crediamo ancora che sia un patrimonio giovane da coltivare.
BARZAGLI 5.5 – E’ più “anziano” di Bonucci e dovrebbe guidarlo meglio. Lo fa bene nei primi 45’, ma è anche lui colpevole sul 2-1 di Floro Flores. Nel finale, saltato netto da Palacio che sfiora la rete del 2-3.
TRAORE’ 5 – Primo tempo da incubo, e giù fischi. Fisicamente è guizzante ma sbaglia controlli da scuola calcio in progressione. Non riesce nemmeno a mettere cross degli di questo nome. Chi l’avrebbe mai detto: abbiamo sentito pesantemente l’assenza di Grosso,.
KRASIC 6 – Poche fiammate dopo la partita di Roma che aveva fatto fiorire la nuova primavera di Krasic. Ingabbiato dal duo Moretti – Antonelli, non trova spazi per sfruttare la sua velocità. Riesco comunque ad incidere nel secondo tempo, dove solo un grande intervento di Eduardo gli nega il gol. Sarebbe dovuto uscire lui e non Pepe, secondo noi..
FELIPE MELO 6 – Raggiunge la sufficienza solo perché gioca, con voglia e grinta, nonostante le pessime condizioni fisiche. Non detta i rimi, non riesce a rompere l’azione a ripartire. Una partita così ci può stare, ma abbiamo bisogno di un grande Melo a Firenze. Dal 16’ st Toni 7.5: Del Neri, con il solito ritardo, si rende conto che il Genoa, chiuso com’è, non è la Roma. Entra e fornisce subito l’assist per Matri. Sponda per Pepe e quasi gol del 3-2. Gol che si costruisce tutto lui alla Toni vecchia maniera. Bravo e caparbio. Avremo bisogno anche di lui in questo finale di stagione.
AQUILANI 5.5 – Si potrebbe dire che ha fatto due assist per i gol di Pepe e Toni. Ma sembrano entrambi, paradossalmente, non voluti, soprattutto il secondo. Ha voglia di fare ma sbaglia troppi appoggi, meglio, al contrario, in fase di filtro dove si segnalano un paio di inusuali interventi in scivolata, puliti sul pallone.
MARCHISIO 6,5 – La fascia lo sta responsabilizzando sempre di più. In una giornata negativa o quasi di Melo e Aquilani, si sobbarca un doppio lavoro di filtro e ripartenze incisivo. Non è molto presente in avanti ma non gli si può chiedere tutto. Bravo, Claudio
PEPE 7,5 – Mezzo voto regalato in più. Perché lo merita. Non è un campione, e non lo sarà mai. Ma se tutte le mezze figure acquistate quest’anno, da Motta a Martinez, fino ad arrivare a presuntuosi ex titolari per grazia (di Calciopoli) ricevuta come Iaquinta, avessero la sua abnegazione, il suo spirito combattivo e soprattutto la sua professionalità (ogni riferimento ad uno dei citati precedentemente, è voluto), avremmo forse qualche punto in più. Gioca, e bene, ovunque si sposti. Suo, con fortuna, l’1-1-, vicinissimo al 3-2, altri spunti interessanti e una corsa inesauribile. Per una volta, vogliamo credere che, al momento della sostituzione, i fischi non fossero per Martinez, ma perché il pubblico voleva Pepe in camp. In una grandissima Juve, sarebbe un rincalzo ottimo, di quelli che, la storia della Juve, l’hanno scritta anche con piedi non fatati. Dal 33’ st Martinez sv). Non ha, semplicemente, piedi e personalità da grande squadra.
MATRI 7 – Lavora egregio nel primo tempo, quando è lasciato forse troppo solo in avanti. Ma alla prima palla buona, segna ancora. Dribbling rapido in mezzo all’area, destro imparabile. E, tanto per gradire, sono 6 su 9. E lasciamo che giornali rosei continuino a sostenere Pazzini come “il grande colpo estivo del mercato di gennaio”. Contenti loro, contenti tutti.
All: Delneri 5 – L’ingresso di Toni non è una grande scelta tattica vincente, ma un obbligo di una squadra che sta perdendo in casa. Il voto è condizionato da due pessime scelte. L’incomprensibile sostituzione di Pepe (tra l’altro, con Martinez, aridatece Fausto Rossi!) quando un Krasic poco incisivo poteva tranquillamente, per una volta, uscire lui. Ma soprattutto l’insistenza, INSPIEGABILE, su Motta (1 partita su 30 buona, a Roma), al posto di Sorensen. Il giovanissimo danese, scoperto “anche” da lui quest’anno, ha un passo, una grinta, un voglia e una attenzione che Motta si sogna. Non vogliamo errori a Firenze, mister
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