domenica 6 marzo 2011

"Gigi & Gigi" per un obiettivo salvezza

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10, dico dieci miseri punticini in un 2011 che avrebbe dovuto segnare una linea continuativa di quello che è stato fatto nella prima parte del campionato, contraddistinta da una serie di risultati utili che ci avevano permesso di sguazzare tra i primi posti della classifica, sperando magari di arrivare ad un traguardo ad agosto impensabile. Poi le classiche "smentite", le fatidiche e imprevedibili cadute che di solito riproiettano la mente da un mondo trascendente ad una realtà inevitabile. Le colpe chiaramente sono spartite tra chi ha gestito un mercato senza veri capisaldi, per mezzo di una filosofia che recita "Spendi, spandi, effendi", come direbbe Rino Gaetano, e chi invece non riesce a metterci una pezza sul manto erboso, con il sostegno evidente di colui che in panchina dovrebbe tentare una rivoluzione quando le cose non girano, o non vogliono girare.

 "Squadra che vince non si cambia". Quindi io direi, "squadra che perde si cambia". E' invece lo stesso Delneri a indugiare più del dovuto, restando fedele ad un modulo ormai "antico" e prevedibile per le attuali conoscenze calcistiche, in più acutizzato da scelte tattiche che non hanno alcun senso pratico. Prendiamo ad esempio sostituzioni come Del Piero-Matri o Bonucci-Traorè, a dieci minuti dalla fine. Attaccante per attaccante e addirittura centrale per terzino, quando la squadra dovrebbe rischiare il "tutto per tutto" con un classico riversamento in attacco. Non vorrei passare per il mister di turno, ma penso siano cose alquanto scontate per un tecnico di Serie A, ammesso che Delneri lo sia...

In ogni modo, gli stessi calciatori hanno contribuito al tuffo verso una voragine priva di appigli su cui aggrapparsi per una nuova scalata-salvezza. A partire dalle sfiancanti sgaloppate di un Krasic che propone e agisce senza qualcuno che riesca a supportarlo finalizzando le poche azioni create.
Abbiamo assistito nel tempo ad un sistema di alti e bassi che hanno spesso stimolato critiche nei confronti di Gigi Buffon, giustificate palesemente da vicende sfortunate, ma alimentate da prestazioni intrise di abbagli che consentono persino di resuscitare la vena realizzativa di un Gattuso che vanta la media di un goal ogni 45 presenze. Qualcosa di estremamente turbante e imperdonabile, a meno che un accordo tra Milan e Juve non abbia costretto il miglior portiere degli ultimi dieci anni a sfornare una tipica "papera"...Fantascienza.
E in fin dei conti è il comportamento del portierone a titubare negli ultimi tempi: dalle dichiarazioni d'amore al "Basta con Calciopoli", esteso con l'innesco di baci, abbracci e risatine nel post Juve-Milan.
Siamo, perciò, immersi in un periodo in cui la salvezza (dalla B) diventa qualcosa su cui meditare con attenzione e dove oltre al "Gigi" di turno anche il "Gigi" storico comincia a svalvolare, mentre i tifosi sostengono che "Alla Juventus vincere non è importante, è l'unica cosa che conta"...

GIANLUCA SCATENA

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