LA POSTA DEI LETTORI
Tanti proclami, enormi attese, ingenti investimenti e solito fallimento… Potrebbe essere questa la sintesi di ogni stagione della Juventus negli ultimi anni.
Prima dell’estate erano state gettate le basi di una nuova era bianconera (ci chiediamo ancora quale sia), Andrea Agnelli è stato accolto come fosse Leo Messi, Marotta è arrivato con l’etichetta del campione che potesse battere il mercato da solo.
Dopo la pessima gestione Ferrara-Blanc-Secco era giusto che alcune teste fossero date in pasto al popolo, ed è stato facile per chi veramente comanda nel club ingraziarsi il tifoso bianconero medio.Da una parte c’è il presidente: Andrea Agnelli è entrato subito nel cuore dei tifosi con le sue dichiarazioni di juventinità e la sua posizione su Calciopoli. Ha raggiunto l’apice del gradimento, ancora ora nessuno gli da colpe e tutti se la prendono con Blanc, Secco e co. La verità è un’altra, e come tutte le verità è dura da raccontare: Andrea è senza potere, non un tifoso che deve ragionare da manager come dichiara lui! Se lo fosse capirebbe che c’è bisogno di investire e tanto per rendere competitiva una squadra che allo stato attuale non andrà in Champions e che farà fatica ad entrare in Europa League. Lui forse lo avrà anche capito, ma si vede che conta veramente poco in Exor, dato che dal 2006 in poi la proprietà non ha sborsato un euro dalla propria cassaforte.
Dall’altra parte c’è il nuovo amministratore delegato: Giuseppe Marotta era arrivato a Torino come nuovo re del mercato, per aver portato alla Sampdoria un ormai finito (fino a quel momento) Cassano e un giocatore in crisi d’identità nella sua ex squadra come Pazzini. In medium stat tutta la mediocrità della rosa blucerchiata e i limiti evidenti di una squadra che non ha mai lottato per posizioni di vertice.
Marotta ha avuto un budget molto consistente sul mercato, ben maggiore dei suoi predecessori: ha potuto spendere (considerando i soldi incassati dalle cessioni) quasi 60 milioni (appena 25 milioni stanziati a bilancio, il resto ottenuto dalle cessioni). Insieme a Genoa e Milan siamo tra le società che hanno speso di più sul mercato, ma siamo anche tra quelli che hanno ottenuto meno risultati.
Partendo dalle varie operazioni portate a termine, possiamo subito notare che parecchi tra i giocatori che si sono messi in luce finora sono stati acquisiti in prestito con riscatti altissimi che possono influenzare pesantemente il prossimo mercato. Finora l’unico che ha convinto pienamente è Milos Krasic (anche lui in calo fisiologico), i 15 milioni spesi per Bonucci (con annessa perdita di un giocatore importante come Criscito) ci sembrano una follia, come pure i 12 milioni buttati per Martinez. Bruciando un capitale in giocatori mediocri è normale che a gennaio non ci siano soldi da investire sul mercato, Toni e Barzagli sono delle pezze da provinciale non da squadra che vuole andare in Champions. Il “buon Beppe” paga anche le cessioni non riuscite in due sessioni di mercato: questo è un altro dato negativo sul suo operato.
Però la follia maggiore ci sembra essere chi pensa che questa rosa al completo e senza la (tanto tirata in ballo) sfortuna possa competere per posizioni da vertice. A questa squadra manca la qualità, sugli esterni più che in attacco. E’ impensabile giocare in un campionato difficile come la Serie A con gente come Motta, Grygera, Traorè e De Ceglie che non apparano un terzino valido! Apprezzabile, invece, la professionalità di Fabio Grosso, che è passato da fuori rosa a titolare inamovibile dell’out sinistro senza creare problemi (quando stava per essere sbolognato a Milano in uno scambio con Kaladze che non si capisce a cosa sarebbe servito…)
Per fare un esempio, una società che è salita in A insieme alla Juve nel 2006 è il Napoli che allo stato attuale ha una base tecnica e prospettica ben più solida di quella bianconera, frutto di una gestione attenta e oculata che ha permesso alla squadra partenopea di avere tanti talenti in rosa e spendere molto poco come ingaggi e costi di cartellini.
Purtroppo la Exor non vuole che questo strazio finisca, ha chiuso i cordoni della borsa… A loro non interessa investire nella Juventus e preferiscono altri investimenti (400 milioni nel cricket) anziché rifondare una squadra vincente come quella pre-Calciopoli…
Perché il calcio non è solo Moggi- Giraudo, ma l’incompetenza attualmente in casa Juventus continua a regnare sovrana, i soldi (autoprodotti) continuano ad essere spesi in maniera sbagliata e, soprattutto, chi era sceso giustamente dal carro di John, ha sbagliato a salire sulla parola su quello di Andrea, dandogli fiducia incondizionata!
Giorgio Buongiorno
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