Come al solito tra una notizia di calciomercato e l'altra e con la consequenziale eruzione vulcanica di ipotesi e supposizioni su chi parte e chi arriva, continuano i siparietti di discordanza sui quali molti tifosi da giorni cercano di far prevalere la loro idea. L'argomento che ultimamente ha infervorato la cerchia mediatica è stato costruito sull'eventualità di uno scambio Amauri-Gilardino.
Personalmente, non credo possano emergerne utili convenienze. E' probabile che, per l'oriundo ex Palermo, sia arrivato il momento di rivoluzionare radicalmente la sua carriera, ormai giunta in una fase di netto declino rispetto alla sua prima stagione bianconera e soprattutto alle sue precedenti annate, ma evidentemente anche sulla sponda viola c'è chi non può più sopportare la discontuinuità e l'incostanza finalizzativa di un Alberto Gilardino che ci ha abituato a performances diverse e che, attualmente, sembra sia quasi esclusivamente adattabile ai moduli di mister Prandelli, suo tecnico dai tempi di Parma. Le situazioni che coinvolgono le due punte hanno molte circostanze in comune ed è chiaramente accettabile il possibile caso di un loro cambiamente caratteriale dovuto ad un passaggio di casacca. Niente è impossibile.
Resta il fatto che, secondo una convinzione personale, la Juventus rimarrebbe pressochè immutata. Solitamente, la quantità e la persistenza di reti segnate da un attaccante dipendono notevolmente dall'ambiente che lo ospita, ma anche dal livello di importanza che la squadra trascina sul groppone. In molti casi è stato dimostrato che specifici cannonieri, militando in una cosiddetta "piccola" siano riusciti a segnare un numero maggiore di goal rispetto ad un'annata di tutt'altro livello.
Un esempio casca esattamente sulle statistiche di Gilardino che, dopo aver trascorso tre anni da protagonista nelle vesti parmensi, sotto la pressione emozionante del S. Siro non è mai riuscito a far valere le sue caratteristiche, deludendo le aspettative prestagionali. Arrivati a questo punto, a cosa servirebbe un ulteriore Amauri?
Ciò di cui ha bisogno la Juventus, escludendo ovviamente la fantastica e inaspettata vena realizzativa di un Quagliarella stratosferico e soprendente, tra le cui qualità non ho mai pensato di trovare il fiuto da cannoniere di razza, è, come molti avrebbero voluto se non fosse stato per "alcune leggi Abetiane", un ariete di sfondamento che gestisca il suo gioco a mo' di Edin Dzeko. Peccato che per gennaio non se ne possa neppure discutere...
Sebbene i desideri bianconeri abbiano da tempo scelto un obiettivo divenuto, appunto, irraggiungibile almeno per il momento, nel magazzino del "made in Italy" spadroneggiano valide alternative che pare siano state scartate per un'ipotetica ed eccessiva elevatezza di prezzo che ha spinto la dirigenza bianconera a virare su Firenze, sperando in uno scambio che si rivelerebbe ininfluente alle casse finanziarie. Il caso riguarda Giampaolo Pazzini, già da tempo pedinato da Beppe Marotta, le cui stesse mosse si erano dimostrate decisive per portarlo a Genova, ma che, quest'anno, da una prospettiva differente, non hanno trovato spiragli di entrata tra le mura blucerchiate, intese a non cedere un altro pezzo grosso dopo la partenza di Antonio Cassano.
Riepilogando e considerando l'inconvenienza di uno scambio in asse Torino-Firenze e l'impossibilità da parte di Marotta di atterrare a Torino con Pazzini o Dzeko, bloccato da una foresta di abeti, l'unica speranza è riposta caldamente nelle mani dello stesso Quagliarella, il cui ruolo è stato accidentalmente capovolto da prestazioni che oltre a conferirgli i titolo di bomber inusuale, convincono decisamente a non spendere altro tempo nella ricerca del chimerico attaccante...
Gianluca Scatena
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mercoledì 29 dicembre 2010
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Su altro sito amico ho commentato un altro Post analogo pensandola così:
Credo che per gennaio non dobbiamo attenderci grossi colpi di mercato considerato che la Juventus, a mio modesto avviso ha l’organico quasi al completo. In attacco credo che con il rientro di Amauri e Martinez(con il Catania ha giocato sia come prima che come seconda punta) il reparto possa considerarsi al completo, considerato che Dzeko non arriverà mai visto il costo del suo cartellino(roba da sceicchi) e Gilardino potrebbe far rimpiangere Amauri(a me piace molto Maccarone). A centrocampo l’ipotetica cessione di Sissoko a Gennaio mi sembrerebbe alquanto inopportuna perché non avrebbe senso spendere soldi per il sostituto di Aquilani. Per dirla rozzamente come è mia abitudine, dei 4 centrocampisti centrali possiamo annoverare Sissoko e Melo tra i destinatari alla fase di interdizione, Aquilani playmaker e Marchisio il tuttologo del centrocampo juventino, giocatore molto duttile che può svariare in qualsiasi zona di centrocampo a seconda delle esigenze della squadra. Ovviamente la rosa attuale composta da 26 giocatori più i 4 primavera, non compresi in rosa, ma che hanno firmato il loro primo contratto da professionisti, forma un gruppo di giocatori superiore alle esigenze attuali della società, soprattutto dopo l’uscita dall’Europa League. Credo che Manninger potrebbe essere ceduto nel mercato di Gennaio, a meno che Costantino non rientri a pieno titolo nella rosa della Primavera. In difesa non mi priverei di Legrottaglie che insieme alla coppia titolare Bonucci-Chiellini e a Rinaudo forma l’ossattura del reparto centrale difensivo. A destra potrebbe ritornare alla base Motta che ha molto deluso le aspettative, con Grygera che gode della fiducia di mr. Delneri, più il probabile acquisto di un altro difensore. A centrocampo, come ho già detto in apertura, opterei per Martinez in fase di attacco che, con un Amauri ancora non ristabilito ed in scarsa vena realizzativa ed un Del Piero che ha raggiunto le 36 candeline, potrebbe dare un grosso contributo, sia in coppia con Iaquinta che con Quagliarella. Buona continuazione di serata.