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lunedì 18 ottobre 2010
Questa è Juve
La Juventus fa capire a tutti quali sono le sue potenzialità e che se gioca al massimo delle sue forze non può avere paura di nessuno, sta crescendo sempre più e getta metaforicamente la sfida alle "grandi". I bianconeri giocano un calcio sempre più a misura del suo allenatore, che pian piano sta trovando una dimensione precisa, con un equilibrio perfetto tra tutti i reparti, un gioco che sia veloce, divertente, e con cui partendo dalle fasce, possa scaturire sempre più gol prendendone sempre meno. Con il Lecce la Juve fa quello che dovrebbe fare sempre. Cinica e grintosa, fa giocare poco l’avversario e senza troppi fronzoli chiude presto la gara con un ottima prestazione, come dovrebbe fare con tutte le piccole, perché è in quelle gare che una squadra come la Juve non deve perdere punti preziosi. E i bianconeri sembrano apprendere sempre con più velocità le indicazioni del mister friulano: si confermano infatti miglior attacco del campionato, e dopo la goleada andata in scena contro il Cagliari, si ripetono i quattro gol ma con una novità più che positiva. Delneri infatti sarà ben felice del fatto che proprio come vuole lui si segnano tante reti e se ne subiscono sempre meno, contro Inter e Lecce infatti la difesa è stata finalmente promossa, e si può dire che tutto il reparto arretrato è stato quasi perfetto.
Dopo le prime gare di ambientamento per i tanti nuovi giocatori bianconeri, la squadra si sta affiatando sempre più e la mentalità è quella giusta, bisogna solo cercare di trovare più continuità pur essendo consapevoli che di ostacoli se ne dovranno affrontare essendo una squadra che è sempre e comunque un cantiere in costruzione. Ma per il momento al tifoso juventino interessa vedere la Juventus tosta e “affamata” di vittorie, guidata da due uomini che tanto li fanno gioire: Krasic, il nuovo caschetto biondo che come movenze e fisionomia fa pensare a Nedved, ci fa riassaporare caratteristiche che alla Juve non si vedevano da un po’, salta l’uomo, corre tantissimo, crossa bene, assist-man e perché no finalizzatore. Giocatore che con le sue qualità in casa Juve servivano come il pane, sta cambiando il volto dell’intera squadra ed è fondamentale. Dall’altra parte capitan Del Piero: la bandiera numero 10 della Juventus continua a trascinare i bianconeri, fa emozionare i propri tifosi a cui mette addosso dei grossi brividi. A 36 anni fa il suo 178esimo gol in campionato con la stessa casacca e raggiunge Boniperti nella classifica dei marcatori bianconeri di tutti i tempi. Ci impiega solo quattro minuti da quando entra in campo per sfoderare un gol dei suoi: un bell’aggancio, ubriaca il difensore avversario con una bella finta portandosi il pallone dal piede destro a quello sinistro e sfodera un tiro imprendibile che va ad insaccarsi sotto la traversa.
Ma la Juve non è solo Krasic e Del Piero, e la sfida con il Lecce lo ha confermato. Come dicevamo, la Juve è sempre più “squadra” e l’impressione è che se gli infortuni si prenderanno una sosta in zona Vinovo, allora veramente si potrà puntare in alto, senza troppi proclami ma consapevoli delle proprie qualità, che non sono poche. I bianconeri hanno dalla loro parte un portiere affidabile come Storari, una coppia di centrali che danno il massimo e sono importanti sia in fase difensiva che offensiva, un De Ceglie che pian piano si sta ritrovando e dei terzini destri come Grigera e Motta che potrebbero fare di più, specie il secondo, ma che il loro contributo lo danno. Aquilani, ce lo sentivamo un po’ tutti (una bella sensazione) che quella con il Lecce sarebbe stata la sua partita, quella che poteva farlo sbloccare in tutti i sensi, perché lui può essere davvero un giocatore importantissimo per questa Juve. Delneri gli ha affidato le chiavi del centrocampo e lui scorrazza per tutti il campo, si va a cercare palla, punta l’uomo, tenta la conclusione e trova finalmente il primo gol in bianconero, con una bella staffilata da fuori area che fa a ficcarsi nell’angolino basso.
Al suo fianco, un giocatore che si sta ritrovando sempre più come Felipe Melo, che sta riabbracciando finalmente il suo pubblico con un inizio di stagione fantastico, oggi in gol su un pallonetto dal dischetto degli undici metri, una possibilità di segnatura che sa tanto di grosso segnale di fiducia da parte di squadra e allenatore. Marchisio con il Lecce tira fuori dal cilindro dei pezzi pregiati del suo repertorio, tanta grinta ma anche tanta classe, non bisogna fare altro che cercare di capire se mister Delneri lo voglia continuare ad impiegare sulla fascia sinistra in protezione della difesa o se è una cosa momentanea. Un grosso applauso va poi a Fabio Quagliarella, che come a Milano compie una partita tutto cuore e corsa, fa un bel lavoro evidente in campo e siamo tutti contenti che il suo grosso contributo dal punto di vista del gioco sia poi evidenziato da un bel gol di testa, dove praticamente si china a terra per poggiare la palla in rete dopo l’assist del solito Krasic. Amauri si sta impegnando sempre più ed è chiaro che gli serve sbloccarsi, ma siamo certi che sia una questione di tempo. Adesso bisognerà riconfermarsi subito nella doppia sfida tra Europa e campionato con Salisburgo e Bologna. Siamo solo all’inizio...
Tiziano Salvatori
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