La Juve sta crescendo. L’ha dimostrato ieri, sul campo, davanti ai Campioni d’Italia e d’Europa. Non una grandissima Inter, in verità, già dall’inizio dell’anno, ma un Inter che rimane sempre la favorita di un campionato che vede alti e bassi un po’ per tutti le grandi e non solo. Inter-Juventus, dunque, la partitissima. Ci si aspettava una bella partita, piena di colpi di scena e di azioni vincenti, di gol e di scontri, e cosi è stato, almeno in parte. Ci si aspettava poi un Inter superiore ai bianconeri, che invece hanno dimostrato non solo di essere per lo meno alla pari della squadra più forte della Serie A, ma che hanno tutte le carte in regola anche per batterla. Questa Juventus è proprio come quei tifosi un pochino più ottimisti se l’erano immaginata: un cantiere aperto, si, ma in continua costruzione, sia a livello psicologico che di gioco. I bianconeri stanno crescendo più velocemente di come tutti avevano pensato, il gioco affiora pian piano come la compattezza della squadra e dei vari reparti. All’inizio dell’anno questa squadra ci aveva stupito nel bene e nel male: migliore attacco del Campionato, ma difesa da migliorare, sia come movimenti che come gol presi. E queste ultime tre partite hanno confermato che davanti si possono fare grandi cose e che migliorando la fase difensiva tutta la squadra può raggiungere dei bei risultati.
La partita con l’Inter ha confermato che tutta la squadra sta pian piano assumendo la forma che mister Delneri voleva. Una rosa forte, fatta di buonissimi giocatori, che lavorando sodo possono smentire tutte le malelingue che la volevano come una formazione da metà classifica o poco più. Coi nerazzurri la squadra ha giocato con una mentalità da grande, l’aggressività è stata fin dall’inizio quella giusta, trascinati dal solito Krasic che è ormai l’emblema di come deve essere la nuova Juve: bella, veloce e concreta. E’ proprio il serbo che gia nel primo tempo ingrana la quarta, e fa quel che deve fare: con le sue solite incursioni sulla destra mette a repentaglio la retroguardia nerazzurra e per due-tre occasioni si fa pericoloso. E’ quella la fascia prediletta dagli juventini per fare gioco, a sinistra ieri, dalla parte di Maicon, Delneri ha tentato di chiudere gli spazi mettendo il buon Marchisio sulla fascia per aiutare la retroguardia. E anche se all’inizio la scelta ha stupito un po’ tutti, ha fatto bene. E un po’ tutta la rosa scesa in campo, con piccoli alti e bassi dovuti anche alla stanchezza sul finale, ha fatto bene e crediamo abbia inorgoglito. Come si dice, si poteva perdere, chiaramente, ma si poteva anche vincere.
Ieri era un esame importante per il discorso difesa, perché la Juve aveva davanti una delle squadre più forti al mondo, specialmente come ripartente e contropiedi, il tallone d’achille dei bianconeri che fin’ora hanno preso gol proprio a causa di questo genere di scorribande. L’Inter poi quest’anno gioca specialmente in questo modo, con i suoi velocisti a creare grossi problemi alle difese avversarie, guidati da un Eto’o spumeggiante e davvero straripanti, un campione che fa reparto da solo e che arriva in porta portandosi dietro mezza difesa. Ma la Juve ha condotto una buona gara dall’inizio alla fine. Partendo da Storari, che sé fatto trovare sicuro, e che ad esempio sferra una bella parata su un colpo di testa di Maicon a botta sicura. La stessa difesa, apparte i soliti movimenti sbagliati, ieri con l’Inter sé comportata bene, chiudendo quasi sempre bene e facendo anche delle buone diagonali, cosa insolita visto che era uno dei punti deboli della retroguardia bianconera. Lo stesso De Ceglie c’è sembrato più sicuro di se stesso e ha chiuso bene diverse azioni dei nerazzurri. Come anche Motta, entrato nella ripresa, ha fatto piuttosto bene sia contro Et’o che contro Maicon. A centrocampo siamo felici di aver visto un Aquilani anch’egli in crescita, si è proposto più di una volta, ha provato la conclusione e finalmente sé visto attivo. Bene Marchisio come detto, e un Felipe Melo che come tutta la Juventus sta crescendo pian piano sia come condizione che come prestazione in campo.
Iaquinta nel primo tempo ha fatto un bel lavoro come al solito nel tentare di allargare le azioni e nel portarsi appresso la difesa avversaria ma ha sbagliato in qualche occasione di troppo sia gli agganci, che passaggi e tiri, deve tentare di essere un po’ più preciso anche se capiamo che la tecnica non è proprio il suo forte. Ottimo invece il lavoro svolto da Quagliarella che si è proposto tantissimo nell’aiutare tutta la squadra, anche tornando indietro e tentando di muoversi bene davanti. Dall’Inter è dall’inizio dell’anno che ci si aspetta qualcosa di più, anche dal punto di vista del gioco, e siamo felici che la Juve ieri sia stata più che all’altezza, anzi, nel primo tempo probabilmente meritava anche il gol anche se durante tutta la partita non ci sono state tantissime conclusioni, sia da una parte che dall’altra. Insomma, brava Juve, continua così che sei sulla strada giusta, a pochi punti dalla vetta. Già con il Lecce, tra due settimane, fai la Juve e prendi i tre punti.
Tiziano Salvatori
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