A distanza di più di quattro anni, la saga di Calciopoli promette di arricchirsi di nuovi, esaltanti colpi di scena. Andrea Agnelli è sceso in piazza pubblicamente, dichiarando di fatto guerra all’Inter e a tutti i detrattori che nell’estate 2006 crocifissero la Juventus in base a delle chiacchiere da bar che oggi, puntualmente, si stanno sciogliendo come la neve al cospetto del più caldo sole agostano. Sarebbe interessante capire perché i suoi predecessori non abbiano fatto lo stesso tempo addietro, ma questo è un mistero che probabilmente rimarrà tale anche se a Napoli ribalteranno tutto lo scenario riconsegnando a Cesare (la Juventus) quel che è di Cesare (i due Scudetti più il riconoscimento dei danni economici e sportivi). L’accusa comincia a fare acqua da tutte le parti, le telefonate “losche” da parte degli uomini-Inter spuntano sempre più numerose, gli elementi a favore della difesa crescono di giorno in giorno, di udienza in udienza. Non è difficile prevedere cosa accadrà quando verranno ascoltate le famose telefonate non registrate dal Colonnello Auricchio, qualcuno poi provvederà anche a spiegarci il senso di tale omissione e cosa c’è sotto tale atto meschino. Il popolo juventino reclama giustizia, ed è soprattutto per una questione di rispetto verso i tifosi che la Società adesso deve andare fino in fondo e regalare a tutta l’Italia la verità. Bella o brutta che sia. L’unica cupola smascherata finora è quella capeggiata da tale Moratti Massimo, che assieme ai suoi amici della Federazione e della Telecom è riuscito a ribaltare le gerarchie bianco-rosso-nere che negli ultimi vent’anni avevano dominato la scena del calcio italiano. Non dispiacerebbe a nessuno conoscere l’attuale posizione di Rossi Guido, che oggi sembra essersi volatilizzato con la stessa fretta con la quale assegnò il tricolore 2006 alla banda onesta colorata di nerazzurro; altrettanto interessante sarebbe capire le strategia del signor Palazzi Stefano, un altro dei tanti che smaniavano dall’idea di fare pulizia nel mondo pallonaro italiano senza però esaminare tutto quello che c’era da esaminare. Quatto campionati sono volati via, nell’ombra e nel mistero. Pian piano, però, tutti gli scempi verranno a galla. Moggi, Prioreschi e Trofino continuino così, perché a Milano, sponda via Durini, hanno le ore contate.
ALESSIO AITA
sognate ... sognate....
Svegliatevi.... Svegliatevi....
La farsa è finita.
non mi è ancora ben chiaro se erano più ridicoli "prima" di farsopoli da intertristi o all'attualità quando, ormai smascherati, si trincerano dietro la prescrizione "dimenticandosi" che quanto sta sancendo il processo in un TRIBUNALE VERO altro non fa che confermare l'unica verità assoluta: erano, sono e saranno... il NULLA. Perchè mica lo hanno capito che la truffa gli è stata confezionata da Montezemolo per far fuori Giraudo ma che il conto lo pagheranno loro...
cornacchione