La Juve doveva ripartire ed è ripartita. Con l’atteggiamento e la grinta giusta, quella di una grande che vuole a tutti i costi portare a casa la gara. Col Cagliari dimostra tutti i suoi punti di forza e allo stesso tempo tutte le sue problematiche. Spinta dalla tripletta del suo nuovo acquisto, Krasic, la Juve vola. Il serbo, anche per la sua somiglianza con Pavel Nedved è già entrato nei cuori dei tifosi bianconeri, che hanno subito capito l’importanza di questo suo giocatore, non solo per i gol che fa e farà ma anche per come gioca, saltando spesso l’uomo, mettendo palla in mezzo e dando l’anima. Dopo una punizione ribattuta in mezzo all’area, Krasic tira una botta al volo da fuori area e insacca all’angolino. Replica poi dopo un bel cross di Pepe, superando un difensore in corsa e mettendo il piedino nell’insaccare la palla in rete. Il terzo gol lo fa di punta e con una piccola deviazione con un incursione centrale in area. Lo stadio è tutto per lui. La Juve ieri, come ad Udine, è sembrata una squadra compatta e con la mentalità giusta. Nel dopo partita Delneri ha fatto capire che è così che vuol veder giocare la sua Juve, una squadra forte, fatta di tanti buoni elementi, che fa tanti tiri in porta, molti gol (è la squadra con il miglior attacco) ben consapevole del fatto che comunque ha un assetto difensivo da sistemare. Questo rimane il problema dei bianconeri.
Dal Cagliari ci si aspettava qualcosa in più, ma la Juve è stata superiore fin dall’inizio, facendo la partita e avendo molte più occasioni, spesso sprecate come le due avute da uno Iaquinta troppo impreciso.
Il tecnico di Aquileia ha tenuto a precisare che il Cagliari era l’unica squadra in Serie A ad essere ancora imbattuta, e difatti esser riusciti a segnare ben quattro reti non è cosa da poco, ma la preoccupazione per il reparto difensivo rimane, perché si commettono errori troppo gravi che poi in campionato paghi a caro prezzo, specialmente per una squadra come la Juve che non può permettersi di perdere troppi punti preziosi come successo negli anni scorsi. C’è però da constatare il fatto che, pur continuando a fare movimenti sbagliati in difesa, come le diagonali o il recupero della posizione mal fatto, ci sono molti errori dei singoli. I centrali specialmente, Chiellini e Bonucci, che per questa Juventus sono giocatori importanti, stanno commettendo delle incertezze troppo grosse. Il primo non ha iniziato alla grande la stagione, fa degli errori di posizione e sul primo gol si perde Matri un po’ troppo facilmente, il secondo è spesso lezioso e rischia troppo. La Juve continua a prendere gli stessi gol, o dopo un contropiede con errori da parte dei centrocampisti, o con errori dei singoli difensori che si fanno superare con troppa facilità. Questo il suo limite, che se riesce a superare fa già un passo importante.
La Juventus dimostra che psicologicamente “preferisce” andare in vantaggio perché gestisce meglio la gara e si fortifica. La squadra di Delneri dimostra che ha una rosa con cui può andare a combattere con tutti. Ieri non c’è stato solo Krasic ha fare un ottima partita (anche se da la sensazione che al momento è il giocatore che da qualcosa in più alla squadra), anche Pepe ha fatto il suo, corre sempre tantissimo ed è un elemento importante sull’altra fascia anche per la fase offensiva, mette bene la palla in mezzo (suo il cross per il secondo gol del serbo) e prova la conclusione. Rinaudo alla sua prima partita alla Juventus ha provato a farsi vedere, deve migliorare ma deve anche farsi spazio, Melo dimostra che è sempre più maturo, diminuiscono le suo stupidaggini in campo e aumenta la sua sicurezza. Ma è l’atteggiamento in campo, come detto, a fare grande questa Juve. La “fame”, come la chiamava Marcello Lippi, deve essere il primo elemento per una Juventus vogliosa di vincere sempre. Chiaramente serve continuità ma bisogna essere consapevoli che in un cartiere aperto come quest’anno qualche capitombolo ci sta, ma sarà importante avere sempre la stessa impronta e dare sempre battaglia.
Come sarà importante riuscire a dare spazio ad alcuni giocatori che quest’anno si giocano tutto, uno su tutti Aquilani, che ieri è stato troppo anonimo. Il romano sa di poter dare di più ma per trovare la giusta condizione fisica e psicologica ha bisogno di minutaggio. La cosa da segnalare è purtroppo l’infortunio ad Amauri, fuori tre settimane per la distorsione alla caviglia. Con Manchester City ed Inter la Juve non deve perdere questi “imprinting” come successo col Palermo, ripartendo dagli uomini simbolo e da quel ragazzo con la chioma bionda che dopo un po’ di tempo c’ha fatto ricordare un altro ragazzo, che saltava l’uomo, metteva bene la palla in mezzo e perché no, la metteva dentro!
Tiziano Salvatori
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