Il popolo si era esaltato dopo uno 0 a 4 ai danni dell’ultima in classifica a 0 punti, con la peggior difesa e il peggior attacco del campionato. Tutti felici, ipocrisia che abbonda, coerenza sotto le scarpe, e avanti tutta… Tutto già dimenticato, la rabbia precedente, il mercato deludente,
acquisti inspiegabili e cessioni insensate. A rieccoli, colmi di delusione e con l’aria di chi profetizzava il peggio, sulle note di l’avevo detto io (quando avevano stappato lo spumante al goal di Marchisio ad Udine), dopo l’1 a 3 in casa col Palermo. Ma vabè, si sa, c’è il tifoso tifoso con orecchie tappate e occhi bendati, e il tifoso sportivo che riconosce i meriti come i demeriti, l’incapacità nostra o la bravura dell’avversario. Il realismo e la razionalità al dilà di un pallone in più o in meno buttato nella rete avversaria o preso nella nostra… 4 a 2 al Cagliari e… Alè forza Juve! Tutto dissolto nuovamente…
La cruda realtà sportiva, sentimentalismi e amarcord lasciati chiusi nello scrigno, è un modulo da ABC del calcio, 442 da dopo guerra prevedibile. Gioco anche a tratti avvolgente d’accordo, ma scontato. Se dall’altra parte c’è qualcuno di forte nella squadra avversaria in determinati reparti,i nostri schemi vengono capiti e annientati facilmente. Solo poi la bravura individuale nelle sfide uno contro uno, veder Krasic, può far si che un nostro la spunti comunque. Nedved era il trascinatore delle stelle, Krasic è un abilissimo predicatore nel deserto. Uno era il cuore della Juventus che fu, di campioni, orgogliosa, indomita e indomabile, piena di grinta. L’altro di una squadra che se va avanti lo fa con inerzia, tentando azioni da oratorio, sperando nella fortuna, che trova nel serbo l’unico giocatore(capitano permettendo), determinante e combattivo. Instancabilmente, le tenta davvero tutte Milos, sbattendosi qui e la, su e giù(nonostante l’apporto difensivo migliorabile)muovendosi anche parecchio senza palla, ma diverse volte è solo e non c’è la può sempre fare. Poca convinzione, intensità minima, zero idee… Questa con buona pace di tutti è la Juve attuale... Manca totalmente l’attacco, nelle vesti di goleador, la famosa punta da 20 goal a stagione, a cui basta solo lanciargli il pallone che lui te lo butta dentro… E il famigerato uomo della giocata finale e risolutiva, quello che ti salta la difesa con un numero e ti mette davanti alla porta il compagno con un tocco… Ma, paradossalmente segnamo ugualmente tanti goal, subendone però altrettanti, nonostante un modulo apparentemente accorto.
A questo punto, cari tifosi sportivi, suggerisco un’ulteriore cambio di rotta. Panchina affidata a Oronzo Canà, lui è molto moderno e innovativo, oltre ad essere un gran motivatore. Nel calcio di oggi questo lavoro paga. Nuovo modulo 555, nuova tattica la B-zona, nuovo schema a farfalla. Coppia d’attacco Speroni e Aristoteles, uno crea e l’altro segna!
Battute a parte, questo adesso possiamo fare, la mia riflessione è che siamo stati annichiliti dai ragazzi terribili di Zamparini, da delle scommesse fatte con coraggio risultate poi vittoriose… Per cui come vedete non siamo stati annichiliti solo sul campo… Quand’è che anche noi oseremo dei colpi di mercato da lanciare sul grande palcoscenico, nella scoperta di nuovi fenomeni, tali da farci tornare grandi, dal sud America o dal Bangladesh non ha importanza… Colpi a sorpresa, scommesse di chi di calcio ne capisce davvero e la vede lunga, acquisti di nomi sconosciuti o quasi. Come facemmo noi con Del Piero prima, Zidane e Ibrahimovic poi, il Milan con Kakà, ora Pastore… Qua ci ostiniamo con la ricerca e la costruzione ostentata dell’Ital-Juve, manco fossimo in pieno regime fascista da creare una squadra di balilla per forza sotto dittatura. Perché dobbiamo fare noi da vivaio per la nazionale, mentre altri alzano le coppe. Sono la squadra più forte d’Italia attualmente e non danno un giocatore che sia uno alla nazionale, quando Barcellona e Real Madrid riforniscono la Spagna campione del Mondo e d’Europa di talenti cresciuti in casa, in continuazione… Detto tutto ciò sta di fatto che, anche arrancando in maniera sconsiderata e confusa, siamo a soli tre punti dalla vetta, in attesa dello scontro diretto. Comunque clamori e sconforto a parte, pur sempre solo ad inizio campionato, e in cuor nostro sappiamo tutti quanti che l’obbiettivo è il quarto posto. Più che per colpa degli avversari questa Juve, continua ad infliggersi dolore da sola, con sciagurate debacle difensive.
Morris Bregolato
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