In questi giorni tantissimi tifosi si saranno gasati in seguito alle parole di Andrea Agnelli sulla faccenda Calciopoli (o Farsopoli, per tanti fratelli bianconeri). Parole sacrosante, dovute, in ritardo ma che fanno paura, stravolte da alcuni o, addirittura, omesse da altri (come nel caso dell’edizione cartacea della “Gazzetta dello Sport”). Il neo presidente bianconero, senza mezzi termini, ha chiesto la restituzione degli scudetti scippati dalla sommarietà della Giustizia Sportiva.
Un dubbio a questo punto è legittimo: chi nel 2006 ha deciso di non difenderci, perchè l’ha fatto? Visto che dopo quattro anni sono emersi nuovi e decisivi elementi, tali da poter presentare un dossier per chiedere la restituzione degli scudetti, vuol dire che qualcuno non ha voluto difenderci perchè gli stessi elementi erano già presenti all’epoca dei fatti. Ora con chi dovremmo prendercela? Con Zaccone? Con Elkann? Con Montezemolo? Adesso ci interessa sapere solo la verità! Vogliamo scoprire quale faida o quale lotta di potere ha favorito la distruzione di una delle squadre più forti d’Italia!
Riguardo alle parole di Andrea Agnelli ci chiediamo con quale coraggio cerca di mentirci, riesumando vecchie questioni che stanno tanto a cuore ai tifosi pur di spostare l’attenzione dalle critiche al calcio giocato, ai problemi attuali della squadra e, soprattutto, al progetto low-cost e da provinciale adottato...
E’ eloquente la strategia della “nuova” Juve sempre più elkaniana e blanchiana, spiegato più volte da Marotta: “Ottenere risultati abbassando il costo del lavoro”. Queste parole ritornano prepotentemente in mente ogni qual volta si riaccende un barlume di speranza o di sogno, e spesso ci svegliano dal sonno sul più bello.
Come si può pretendere di ottenere risultati nel calcio dei Berlusconi e dei Moratti cercando di abbassare ulteriormente le spese, che già erano inferiori alle milanesi? Un’utopia, peggio di quella comunista di Marx...
Ai tifosi interessa il capitolo Calciopoli, ma quello che più interessa è smettere di essere illusi e tornare a vincere! Cosa che al momento è IMPOSSIBILE!
In pochi giorni il mercato era sembrato decollare, con i colpi (seppur modesti) di Krasic e Aquilani che facevano ben sperare. Ma come si può cedere Diego, ottenendo prima il “gran rifiuto” del Totò nazionale e poi andando a prendere il mediocre Quagliarella, senza avere una prima punta forte da almeno 20 gol a stagione? Un mercato senza un’idea o un filo conduttore se non quello di ringiovanire a tutti i costi la rosa, a scapito della qualità ed anche della quantità... Ma soprattutto dov’è quella qualità promessa dal direttore? Si è deciso di puntare su quattro esterni che non ne fanno uno buono, spendendo più di quello che il Milan ha speso per prendere il grande mercenario Zlatan Ibrahimovic. Quel mercenario che tutti fischiano, ma che gli stessi tutti di prima avrebbero riaccolto a braccia spalancate. Il problema è che il buon Marotta ha preferito portare le “sfogliatelle” a Torino, sperando che avessero effetti miracolosi su tutto il resto del gruppo... forse sperava di trovare un elisir di lunga vita tra gli ingredienti segreti da poterlo dare ai giocatori della vecchia guardia? Perchè, dopo il loro declino, non si va più da nessuna parte...
Giorgio Buongiorno
Dobbiamo ricostruire una squadra, operazione che dovrebbe essere partita già nell'anno di B.
Andrea Agnelli sta facendo un discorso onesto e realista, a fronte di un Berlusconi che é a caccia di voti (altrimenti Ibra chi lo avrebbe visto) e di un Moratti che vive in un mondo di mecenati che sta morendo.
I danni sono stati fatti negl anni passati, Marotta sta facendo un opera quasi miracolosa di rinnovamento: chi non lo capisce ?