L'ex Direttore di Tuttosport Giancarlo Padovan è intervenuto nuovamente ai nostri microfoni.
Buonasera Direttore e bentornato a "Tutti pazzi per la Juve". Innanzitutto ci conferma la partenza del suo nuovo progetto editoriale?
"Grazie a voi per avermi richiamato, sono molto felice di poter di nuovo intervenire nella vostra prestigiosissima trasmissione. Vi confermo nella maniera più assoluta la partenza, per il 13 settembre, del nuovo progetto editoriale del quale sarò a capo. Si tratta di un settimanale calcistico che si chiamerà “Calcio GP”. GP perché l’editore ha voluto che la testata avesse le mie iniziali, ma soprattutto GP come gran premio perché indica una competizione, un’eccellenza che racchiude quasi tutti i migliori giornalisti del panorama italiano. Un giornale scritto da molti e fatto da pochi, tanto che la redazione sarà composta da una decina di persona. Uscirà il lunedì e va ad occupare lo spazio che era del Guerin Sportivo, ma con un taglio assolutamente diverso. Sarà un giornale di 48 pagine, pieno di approfondimenti e dati statistici, dalla serie A fino alla 2° divisione; grande spazio alla tecnica, alla tattica, con tabellini statici e dinamici per capire l’incidenza del singolo giocatore sulla partita. Ci sarà anche uno spazio sugli schieramenti in campo delle squadre. Davvero uno sforzo notevole, in un progetto nel quale credo molto. Oltre alla versione cartacea, ci sarà anche una formula online, un’altra scaricabile su Ipod, Ipad."
Bene, l’attendiamo tutti con ansia. Da esperto di media, cosa ne pensa della puntata di Matrix su Calciopoli? Noi abbiamo avuto l’impressione che in ognuna di queste trasmissioni si faccia in modo di inserire sempre una persona “di disturbo”, cioè che crei fumoso e infondato scompiglio nelle discussioni (nel caso specifico, Liguori ndr). Secondo lei, quanto è vera questa cosa?
Buonasera Direttore e bentornato a "Tutti pazzi per la Juve". Innanzitutto ci conferma la partenza del suo nuovo progetto editoriale?
"Grazie a voi per avermi richiamato, sono molto felice di poter di nuovo intervenire nella vostra prestigiosissima trasmissione. Vi confermo nella maniera più assoluta la partenza, per il 13 settembre, del nuovo progetto editoriale del quale sarò a capo. Si tratta di un settimanale calcistico che si chiamerà “Calcio GP”. GP perché l’editore ha voluto che la testata avesse le mie iniziali, ma soprattutto GP come gran premio perché indica una competizione, un’eccellenza che racchiude quasi tutti i migliori giornalisti del panorama italiano. Un giornale scritto da molti e fatto da pochi, tanto che la redazione sarà composta da una decina di persona. Uscirà il lunedì e va ad occupare lo spazio che era del Guerin Sportivo, ma con un taglio assolutamente diverso. Sarà un giornale di 48 pagine, pieno di approfondimenti e dati statistici, dalla serie A fino alla 2° divisione; grande spazio alla tecnica, alla tattica, con tabellini statici e dinamici per capire l’incidenza del singolo giocatore sulla partita. Ci sarà anche uno spazio sugli schieramenti in campo delle squadre. Davvero uno sforzo notevole, in un progetto nel quale credo molto. Oltre alla versione cartacea, ci sarà anche una formula online, un’altra scaricabile su Ipod, Ipad."
Bene, l’attendiamo tutti con ansia. Da esperto di media, cosa ne pensa della puntata di Matrix su Calciopoli? Noi abbiamo avuto l’impressione che in ognuna di queste trasmissioni si faccia in modo di inserire sempre una persona “di disturbo”, cioè che crei fumoso e infondato scompiglio nelle discussioni (nel caso specifico, Liguori ndr). Secondo lei, quanto è vera questa cosa?
Perché non convocare per la puntata delle persone che abbiano interesse nel sviscerare per bene una questione così intricata?
"Questa è un’analisi perfetta; d’altronde questa è la costruzione stessa dello spettacolo televisivo fatta attraverso questi stereotipi. Lo spettacolo televisivo non ha per fine l’approfondimento, né di far capire alle persone la realtà dei fatti. Ma catturare l’attenzione dello spettatore non perché capisca, ma perché resti incollato alla TV. Il Direttore Liguori in questo è molto bravo, anche perché più la butta in “caciara” più fa la parte del mattatore. Il fatto più grave è che tale mancanza di approfondimento faccia parte della carta stampata. In questi 4 anni abbiamo assistito a vittorie “postume”, come mi piace ricordare quella del “mio” Tuttosport che, attenzione, non parlava di una Juve innocente, ma che esistessero telefonate e comportamenti simili anche di altre squadre. E questo ormai non lo si può più negare, è nei fatti. In questo sistema che era diffuso manca l’imputato principale, l’ex presidente della FIGC Carraro, che è stato assolto. È una cosa personalmente intollerabile e che quasi tutti i media incredibilmente trascurano. Calciopoli, alla luce dei fatti, dimostrò la reale volontà di punire una sola squadra; e questo è un altro dato di fatto. Mentre altre squadre hanno pagato poco, tanto da partecipare e vincere la Champions League (il Milan ndr) o addirittura nulla. Un’iniquità assoluta. E chi scrive sui giornali, deve portare alla luce queste cose, sennò non deve fare informazione. Le idee sono idee, ma al tempo stesso i fatti sono fatti. E’ venuta fuori una quantità di materiale enorme, grazie a persone che hanno passato giorni e notti a leggere sentenze e scavare fatti. E invece vedo che da parte dei media c’è o la volontà di insabbiare tutto, facendolo passare come una storia ormai passata e scritta, o facendo passare il postulato che Moggi e le sua azioni fossero diverse da quelle altrui. Io ho una sola certezza; che lo scudetto del 2006 assegnato all’Inter verrà, per forza dei fatti, revocato. E questo per ora è già un grande successo. Sono più scettico sulla possibilità, a breve, di riavere il maltolto, che è ciò che i tifosi juventini vorrebbero."
La nomina di Andrea Agnelli come Presidente della Juve cosa porterà? Lei si aspetta una grossa restaurazione nei quadri dirigenziali?
"Non mi aspettavo una nomina così a breve di Andrea Agnelli, anche se la voce circolava già da mesi. Io mi chiedo: è una assegnazione di ruolo vera e propria da parte della proprietà con tanto di carta bianca? O è un’operazione di facciata? Nel primo caso mi aspetto tanto, perché Andrea Agnelli è sicuramente più competente degli incompetenti che ci sono stati questi anni. Nel caso in cui Andrea Agnelli operasse per delega del cugino, a parte il suo entusiasmo, non vedo grosse differenze con il passato."
Dati i rapporti familiari di casa Agnelli, sarebbe possibile pensare che la sua nomina sia solo un’operazione di facciata fatta, tra l’altro, sul suo nome? E’ difficile per noi pensare una cosa simile
"In linea di massima non lo credo neanche io, però il sospetto c’è comunque, soprattutto quando c’è in ballo patrimonio come quello della grande famiglia. Io sono fiducioso nelle capacità di Andrea Agnelli. Dal punto di vista dirigenziale, mi inquieta solo la presenza di Blanc, mentre l’arrivo di Marotta è una scelta giusta che sarà premiata. Io voglio per primo dire una cosa, anche a costo di sbagliare. L’anno prossimo, se quegli 80 milioni stanziati sono veri, se investiti bene sul mercato, porteranno la Juve ad essere una seria candidata al titolo. Io credo che l’Inter non ripeterà più una stagione come questa, soprattutto se dovesse vincere tutto. In quel caso andrà incontro ad un anno di assestamento, soprattutto se dovesse andare via Mourinho. Il Milan ha già sposato una politica di ridimensionamento, mentre la Roma è la società più indebitata d’Italia, anche se nessuno ne parla. Altre società che possono ambire al titolo non ne vedo. Se la Juve agisce bene sul mercato fin da adesso, mette gli uomini giusti al posto giusto, e Marotta lo è; scegliendo qualche uomo da passato competente, tra i quali Franco Ceravolo, io credo che la Juve possa ambire al titolo."
Il nostro dubbio riguarda proprio questi 80 milioni di euro. Sono realmente 80 milioni cash o sono comprese le cessioni? Lei ci crede?
"Io voglio essere ottimista. Non credo che Andrea Agnelli faccia accostare il suo nome ad una politica che preveda 80 milioni di budget salvo poi ritrattare."
Un’altra riflessione sul nuovo futuro Presidente della Juve. Andrea Agnelli ha parlato di recidere il cordone ombelicale con la Exor, eventualmente anche tramite lo spostamento della azioni della Juventus. E’ questo quindi solo un primo passo di un’operazione più complessa?
"Esatto. Se questo avverrà, come ci auguriamo tutti, sarà il primo passo per l’indipendenza della Juve. La notizia, con una mezz'ora d’anticipo, me la diede l'ex Direttore del Corriere della Sera, Pietro Ostellino, grande giornalista e grande juventino. Lui stesso mi ha confermato che questo è solo il primo passo per dare la Juve ad Andrea Agnelli, e quindi a quel ramo della Famiglia, esattamente come accadde tra l’Avvocato e il Dottore negli anni 90."
Cosa ne pensa di Marotta? Noi lo vedremo meglio come AD e affiancato da un grande intenditore di calcio, come Ceravolo, Corvino; insomma prima che vengano bruciati altri milioni di euro, serve gente che ne capisca di calcio, di gestione economica e delle risorse.
"La Juve ha fatto delle operazioni di mercato veramente fuori luogo, dalla vendita di Mutu a pochi spiccioli, fino ad arrivare a pagare 25 milioni Felipe Melo. Ma io credo che il tempo della riscossa è vicino. È importante rafforzare la struttura, e Marotta, pur non essendo un uomo mercato, è il primo passo. Io mi auguro che il potere di Blanc si riduca di molto, perché ha commesso degli errori letali per la Juve; volevano far della Juve una società “simpatica” ma sono riusciti a farsi odiare dagli Juventini stessi. I risultati sono chiari. Non dimentichiamo che la Juve va in Europa League perché le disputanti della finale di Coppa Italia vanno in Champions League. Sennò non ci sarebbe stata nessuna differenza con la stagione di Maifredi. E tutto questo spendendo tanti milioni di euro. Cosa che negli anni della Triade non è mai accaduta. L’autofinanziamento di quel periodo, insieme ai risultati, ha lasciato una traccia profonda nel calcio italiano e internazionale. La Juve vinceva producendo utili. Era diventato un modello."
Direttore, siamo stati felicissimi di averla di nuovo con noi. La aspettiamo a Torino il 29 Maggio quando ci sarà la manifestazione del tifo bianconero per commemorare le vittime dell’Heysel a 25 anni dalla tragedia con la richiesta dell’intitolazione di una via per le vittime di quella tragedia.
"Questa è un’analisi perfetta; d’altronde questa è la costruzione stessa dello spettacolo televisivo fatta attraverso questi stereotipi. Lo spettacolo televisivo non ha per fine l’approfondimento, né di far capire alle persone la realtà dei fatti. Ma catturare l’attenzione dello spettatore non perché capisca, ma perché resti incollato alla TV. Il Direttore Liguori in questo è molto bravo, anche perché più la butta in “caciara” più fa la parte del mattatore. Il fatto più grave è che tale mancanza di approfondimento faccia parte della carta stampata. In questi 4 anni abbiamo assistito a vittorie “postume”, come mi piace ricordare quella del “mio” Tuttosport che, attenzione, non parlava di una Juve innocente, ma che esistessero telefonate e comportamenti simili anche di altre squadre. E questo ormai non lo si può più negare, è nei fatti. In questo sistema che era diffuso manca l’imputato principale, l’ex presidente della FIGC Carraro, che è stato assolto. È una cosa personalmente intollerabile e che quasi tutti i media incredibilmente trascurano. Calciopoli, alla luce dei fatti, dimostrò la reale volontà di punire una sola squadra; e questo è un altro dato di fatto. Mentre altre squadre hanno pagato poco, tanto da partecipare e vincere la Champions League (il Milan ndr) o addirittura nulla. Un’iniquità assoluta. E chi scrive sui giornali, deve portare alla luce queste cose, sennò non deve fare informazione. Le idee sono idee, ma al tempo stesso i fatti sono fatti. E’ venuta fuori una quantità di materiale enorme, grazie a persone che hanno passato giorni e notti a leggere sentenze e scavare fatti. E invece vedo che da parte dei media c’è o la volontà di insabbiare tutto, facendolo passare come una storia ormai passata e scritta, o facendo passare il postulato che Moggi e le sua azioni fossero diverse da quelle altrui. Io ho una sola certezza; che lo scudetto del 2006 assegnato all’Inter verrà, per forza dei fatti, revocato. E questo per ora è già un grande successo. Sono più scettico sulla possibilità, a breve, di riavere il maltolto, che è ciò che i tifosi juventini vorrebbero."
La nomina di Andrea Agnelli come Presidente della Juve cosa porterà? Lei si aspetta una grossa restaurazione nei quadri dirigenziali?
"Non mi aspettavo una nomina così a breve di Andrea Agnelli, anche se la voce circolava già da mesi. Io mi chiedo: è una assegnazione di ruolo vera e propria da parte della proprietà con tanto di carta bianca? O è un’operazione di facciata? Nel primo caso mi aspetto tanto, perché Andrea Agnelli è sicuramente più competente degli incompetenti che ci sono stati questi anni. Nel caso in cui Andrea Agnelli operasse per delega del cugino, a parte il suo entusiasmo, non vedo grosse differenze con il passato."
Dati i rapporti familiari di casa Agnelli, sarebbe possibile pensare che la sua nomina sia solo un’operazione di facciata fatta, tra l’altro, sul suo nome? E’ difficile per noi pensare una cosa simile
"In linea di massima non lo credo neanche io, però il sospetto c’è comunque, soprattutto quando c’è in ballo patrimonio come quello della grande famiglia. Io sono fiducioso nelle capacità di Andrea Agnelli. Dal punto di vista dirigenziale, mi inquieta solo la presenza di Blanc, mentre l’arrivo di Marotta è una scelta giusta che sarà premiata. Io voglio per primo dire una cosa, anche a costo di sbagliare. L’anno prossimo, se quegli 80 milioni stanziati sono veri, se investiti bene sul mercato, porteranno la Juve ad essere una seria candidata al titolo. Io credo che l’Inter non ripeterà più una stagione come questa, soprattutto se dovesse vincere tutto. In quel caso andrà incontro ad un anno di assestamento, soprattutto se dovesse andare via Mourinho. Il Milan ha già sposato una politica di ridimensionamento, mentre la Roma è la società più indebitata d’Italia, anche se nessuno ne parla. Altre società che possono ambire al titolo non ne vedo. Se la Juve agisce bene sul mercato fin da adesso, mette gli uomini giusti al posto giusto, e Marotta lo è; scegliendo qualche uomo da passato competente, tra i quali Franco Ceravolo, io credo che la Juve possa ambire al titolo."
Il nostro dubbio riguarda proprio questi 80 milioni di euro. Sono realmente 80 milioni cash o sono comprese le cessioni? Lei ci crede?
"Io voglio essere ottimista. Non credo che Andrea Agnelli faccia accostare il suo nome ad una politica che preveda 80 milioni di budget salvo poi ritrattare."
Un’altra riflessione sul nuovo futuro Presidente della Juve. Andrea Agnelli ha parlato di recidere il cordone ombelicale con la Exor, eventualmente anche tramite lo spostamento della azioni della Juventus. E’ questo quindi solo un primo passo di un’operazione più complessa?
"Esatto. Se questo avverrà, come ci auguriamo tutti, sarà il primo passo per l’indipendenza della Juve. La notizia, con una mezz'ora d’anticipo, me la diede l'ex Direttore del Corriere della Sera, Pietro Ostellino, grande giornalista e grande juventino. Lui stesso mi ha confermato che questo è solo il primo passo per dare la Juve ad Andrea Agnelli, e quindi a quel ramo della Famiglia, esattamente come accadde tra l’Avvocato e il Dottore negli anni 90."
Cosa ne pensa di Marotta? Noi lo vedremo meglio come AD e affiancato da un grande intenditore di calcio, come Ceravolo, Corvino; insomma prima che vengano bruciati altri milioni di euro, serve gente che ne capisca di calcio, di gestione economica e delle risorse.
"La Juve ha fatto delle operazioni di mercato veramente fuori luogo, dalla vendita di Mutu a pochi spiccioli, fino ad arrivare a pagare 25 milioni Felipe Melo. Ma io credo che il tempo della riscossa è vicino. È importante rafforzare la struttura, e Marotta, pur non essendo un uomo mercato, è il primo passo. Io mi auguro che il potere di Blanc si riduca di molto, perché ha commesso degli errori letali per la Juve; volevano far della Juve una società “simpatica” ma sono riusciti a farsi odiare dagli Juventini stessi. I risultati sono chiari. Non dimentichiamo che la Juve va in Europa League perché le disputanti della finale di Coppa Italia vanno in Champions League. Sennò non ci sarebbe stata nessuna differenza con la stagione di Maifredi. E tutto questo spendendo tanti milioni di euro. Cosa che negli anni della Triade non è mai accaduta. L’autofinanziamento di quel periodo, insieme ai risultati, ha lasciato una traccia profonda nel calcio italiano e internazionale. La Juve vinceva producendo utili. Era diventato un modello."
Direttore, siamo stati felicissimi di averla di nuovo con noi. La aspettiamo a Torino il 29 Maggio quando ci sarà la manifestazione del tifo bianconero per commemorare le vittime dell’Heysel a 25 anni dalla tragedia con la richiesta dell’intitolazione di una via per le vittime di quella tragedia.
"Non prometto nulla ma dalla mia agenda magica vedo che il 29 sono libero. Quindi potrei esserci. Grazie di tutto "
0 commenti:
Posta un commento