Era fondamentale vincere, e per vari motivi, la Juventus c’è riuscita. Era importante per la classifica, era importante per il morale. Lo avevamo detto. Visto il ciclo vincente dei ragazzi di Zaccheroni prima dello stop col Palermo, una reazione fin da subito, ripartendo da Firenze, sarebbe stato davvero tutto per i bianconeri. Quest’anno è capitato di vedere nella Juve un blocco psicologico e avevamo il timore che un ulteriore sconfitta potesse far tornare vive le fragilità della squadra e una ricaduta anche in classifica. E adesso, dopo la vittoria con la Fiorentina, ci aspettiamo di tornare a fare qualche altro risultato consecutivo positivo, per tentare di andare a riprendere una Roma che è a otto punti di distanza. La Juve, quindi, vince a Firenze, ma convince a metà. Il gol iniziale di Diego, che imbeccato da un Candreva in giornata di grazia, freddo scarta il portiere e insacca, permette ai bianconeri di avere un leggero vantaggio psicologico e sul campo, sapendo comunque che i viola avrebbero spinto per fare la partita. Davanti non riesce ad essere troppo incisiva come ultimamente accade, ma la chiave della gara è tutta nel secondo tempo.
Difatti nel primo, la Fiorentina ha fatto la partita tentando più di una volta il tiro e limitando quindi azioni pericolose per i bianconeri. Manninger fa un miracolo su Gilardino, e anche se il gol del pareggio era nell’aria, mai ci saremmo aspettati di prenderlo in quella maniera, che rimette in seria crisi la difesa juventina. La Juve continua a subire gol, uno dei difetti di questa squadra, e il problema di quest’anno è come: da contropiede dopo un calcio d’angolo nostro, concedendo troppe punizioni dal limite. Stavolta De Ceglie e Manninger riescono a far segnare di testa il “piccolo” Marchionni, che dopo la rete subita da Filippini, fa quasi sorridere. Il pasticcio avviene in area, un indecisione dei due, ed ecco che l’ex di turno insacca. Peccato perché finire il primo tempo in vantaggio non sarebbe stato male per i bianconeri, che pur non giocando un calcio stratosferico, hanno in parte controllato i primi quarantacinque minuti pur soffrendo un pò troppo.
Fortunatamente il secondo tempo ricorda invece la partita con il Palermo ma a squadre invertite: in quel caso i rosanero ci avevano fatto correre per tutto il primo tempo, colpendoci nella stanchezza nel secondo. I viola, in questo caso, non sono riusciti a gestire l’enorme fatica accumulata nei primi quarantacinque minuti, e per una volta la Juventus ne approfitta, controllando piuttosto bene, stavolta, l’intero tempo, e sfruttando la prima vera palla gol di tutta la gara. Questo, grazie ad un Grosso che finalmente entra subito bene in partita e butta dentro la palla che consegna la vittoria ai bianconeri. Sicuramente non una partita eccellente e perfetta per i ragazzi di mister Zaccheroni, che pero confermano il momento di grazia, ma soprattutto confermano la compattezza di una squadra che sta crescendo e che si sta sempre più ritrovando. Con questi tre punti fondamentali, confermano quanto la gara in casa col Palermo sia stata solo una battuta di arresto, dove la colpa principale era stata quella di non trovare la porta nel momento migliore, ma soprattutto prendere gol singolari, che con il contesto della gara sono c’entrati solo in parte.
Di certo non è stata una passeggiata di salute, fin dall’inizio, anche dopo il gol di Diego (tante le voci positive su di lui, ma non ci sembra che dopo il gol sia stato più determinante di un Candreva, tanto per fare un esempio) e ci aspettavamo una Fiorentina combattiva, che in casa ci avrebbe potuto mettere in difficoltà rischiando di fare anche più di un gol. La Juventus dal canto suo, ha fatto la partita che doveva fare, ma gli va sicuramente imputato di non tener palla nel momento giusto, riuscendo a soffrire fin troppo nel secondo tempo contro una squadra a corto di energie, dove bisognava gestire il pallone per respirare un po’. Dopodiché ci sono i soliti errori difensivi, quello arretrato è sicuramente il pacchetto su cui lavorare meglio, non solo per quanto riguarda i vari movimenti, ma anche il modo in cui si allontana la palla, perché spesso lo si fa in maniera inadeguata dove si sottolinea ancora una sorta di preoccupazione di troppo da parte di tutti. Pensiamo a come spesso Chiellini butti la palla in angolo anche quando si potrebbe fare qualcosa di più, o quando si prendono ammonizioni stupide o ancora quando si fanno troppi falli dal limite pericolosi per il risultato. Tutta la squadra sta comunque continuando a fare in ogni partita qualche passettino in avanti, e in questo bisogna dar ragione e fiducia a Zaccheroni che sta facendo un buon lavoro con ogni singolo giocatore. Di buon auspicio è di sicuro il ritorno di Iaquinta, fondamentale per il nuovo gioco di Zaccheroni e per mantenere il pallone quando ce n’è bisogno. Ora per la Juve, prima del Siena, c’è l’importante sfida col Fulham per riconfermare quanto detto.
Tiziano Salvatori
Difatti nel primo, la Fiorentina ha fatto la partita tentando più di una volta il tiro e limitando quindi azioni pericolose per i bianconeri. Manninger fa un miracolo su Gilardino, e anche se il gol del pareggio era nell’aria, mai ci saremmo aspettati di prenderlo in quella maniera, che rimette in seria crisi la difesa juventina. La Juve continua a subire gol, uno dei difetti di questa squadra, e il problema di quest’anno è come: da contropiede dopo un calcio d’angolo nostro, concedendo troppe punizioni dal limite. Stavolta De Ceglie e Manninger riescono a far segnare di testa il “piccolo” Marchionni, che dopo la rete subita da Filippini, fa quasi sorridere. Il pasticcio avviene in area, un indecisione dei due, ed ecco che l’ex di turno insacca. Peccato perché finire il primo tempo in vantaggio non sarebbe stato male per i bianconeri, che pur non giocando un calcio stratosferico, hanno in parte controllato i primi quarantacinque minuti pur soffrendo un pò troppo.
Fortunatamente il secondo tempo ricorda invece la partita con il Palermo ma a squadre invertite: in quel caso i rosanero ci avevano fatto correre per tutto il primo tempo, colpendoci nella stanchezza nel secondo. I viola, in questo caso, non sono riusciti a gestire l’enorme fatica accumulata nei primi quarantacinque minuti, e per una volta la Juventus ne approfitta, controllando piuttosto bene, stavolta, l’intero tempo, e sfruttando la prima vera palla gol di tutta la gara. Questo, grazie ad un Grosso che finalmente entra subito bene in partita e butta dentro la palla che consegna la vittoria ai bianconeri. Sicuramente non una partita eccellente e perfetta per i ragazzi di mister Zaccheroni, che pero confermano il momento di grazia, ma soprattutto confermano la compattezza di una squadra che sta crescendo e che si sta sempre più ritrovando. Con questi tre punti fondamentali, confermano quanto la gara in casa col Palermo sia stata solo una battuta di arresto, dove la colpa principale era stata quella di non trovare la porta nel momento migliore, ma soprattutto prendere gol singolari, che con il contesto della gara sono c’entrati solo in parte.
Di certo non è stata una passeggiata di salute, fin dall’inizio, anche dopo il gol di Diego (tante le voci positive su di lui, ma non ci sembra che dopo il gol sia stato più determinante di un Candreva, tanto per fare un esempio) e ci aspettavamo una Fiorentina combattiva, che in casa ci avrebbe potuto mettere in difficoltà rischiando di fare anche più di un gol. La Juventus dal canto suo, ha fatto la partita che doveva fare, ma gli va sicuramente imputato di non tener palla nel momento giusto, riuscendo a soffrire fin troppo nel secondo tempo contro una squadra a corto di energie, dove bisognava gestire il pallone per respirare un po’. Dopodiché ci sono i soliti errori difensivi, quello arretrato è sicuramente il pacchetto su cui lavorare meglio, non solo per quanto riguarda i vari movimenti, ma anche il modo in cui si allontana la palla, perché spesso lo si fa in maniera inadeguata dove si sottolinea ancora una sorta di preoccupazione di troppo da parte di tutti. Pensiamo a come spesso Chiellini butti la palla in angolo anche quando si potrebbe fare qualcosa di più, o quando si prendono ammonizioni stupide o ancora quando si fanno troppi falli dal limite pericolosi per il risultato. Tutta la squadra sta comunque continuando a fare in ogni partita qualche passettino in avanti, e in questo bisogna dar ragione e fiducia a Zaccheroni che sta facendo un buon lavoro con ogni singolo giocatore. Di buon auspicio è di sicuro il ritorno di Iaquinta, fondamentale per il nuovo gioco di Zaccheroni e per mantenere il pallone quando ce n’è bisogno. Ora per la Juve, prima del Siena, c’è l’importante sfida col Fulham per riconfermare quanto detto.
Tiziano Salvatori
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