mercoledì 31 marzo 2010

Moncalvo:"Il nuovo stadio della Juventus si chiamerà CONAD STADIUM"

2 commenti
La redazione di "Tutti pazzi per la Juve" ha avuto il piacere di avere nuovamente ospite il giornalista Gigi Moncalvo, recentemente autore del libro "I lupi & gli Agnelli".





Salve Gigi, siamo felici di riaverti con noi, sei una voce libera nel campo dell’informazione che ha parlato da subito con obiettività di Calciopoli, che ha rappresentato la matrice del brutto momento che i tifosi juventini stanno vivendo ora. Sull'attuale momento della Juve cosa ne pensi?

"La mia paura, che è poi quella di tutti, è che il tunnel è ancora lungo, il buio è ossessionante e non se ne vede la fine. L’allenatore che cambia non serve, la squadra a cambiarla non puoi, la dirigenza non se ne andrà mai: qui il problema non è il 2006, ma il 2004, quando John Elkann incontra a Parigi Blanc e gli propone di venire alla Juve per fare il numero uno. Blanc perplesso gli risponde: “ Ma non avete già Moggi e Giraudo che vincono?”. Gli risponde allora John “No, perché adesso li facciamo fuori.” Intorno poi c’era il fantasma di Baldini che aleggiava, che annuncia in anticipo a Mazzini, vice presidente della Federazione, che stava per iniziare l’operazione per cacciarli, proprio lui che era amico del tenente colonnello Auricchio che faceva le indagini effettuando il taglio e cuci sulle pagine della Gazzetta, che è come se io venissi arrestato per stupro e Auricchio facesse le indagini su di me leggendo Playboy. Qui abbiamo un tenente colonnello che ha condotto come braccio esecutivo di una procura della repubblica e ammette in aula sotto giuramento che lui le notizie le ha tratte dai tabellini della Gazzetta, e quando gli fanno notare che non è un Vangelo ma un giornale sportivo e che non ha citato altri giornali, lui risponde che la Gazzetta è la fonte più attendibile. Gli avvocati di Moggi gli fanno notare che in una partita, per la Gazzetta, fu espulso Morfeo, cosa che non era vera, facendogli capire che possono succedere degli errori nei giornali. Lui non rispose nulla. Quando gli hanno contestato il perchè non ci sono le intercettazioni telefoniche che tutti cercano, (perchè lo disse Bergamo che esistevano quelle telefonate tra Inter e Bergamo stesso) intervenne il pm a dire che probabilmente gli era sfuggito qualcosa. Ma scherziamo? Allora bisogna prendere la filiera che parte da Blanc, passa per Montezemolo, e arriva a Zaccone, passato alla storia per il primo caso di un difensore che chiede la condanna dell’imputato. Che è come se il difensore della Franzoni chiede la condanna della stessa Franzoni. Zaccone sta facendo adesso l’arringa a favore di Grande Stevens a Torino, in cui rischia due anni e mezzo di carcere, ma adesso Zaccone ha chiesto l’assoluzione del suo assistito. Che strano, stavolta la chiede. L’altra volta che in più gli pagava la parcella (500'000 euro ndr), il presidente della Juventus di allora lo fa fuori, e ora no? Non era un pregiudicato, era l’avvocato Grande Stevens, che secondo loro rubava. Hanno fatto del male a quattordici milioni di persone, rovinandogli l’amore, e la passione viscerale, procurandogli un danno irreversibile perchè è da anni che non ci sono più ragazzi che quando devono scegliere una squadra non scelgono la Juve. La considerano una squadra di malfattori per l’educazione che arriva dell’informazione stessa o dai genitori. Questa gente ha fatto un male tremendo e l’unica speranza è che l'attuale proprietà metta in vendita le azioni della Juventus. Facciamo una colletta e compriamole noi tifosi facendo anche un mutuo, ma se ne devono andare, deve vendere, e negli striscioni non ci deve essere scritto solo “Vogliamo Andrea Agnelli” ma anche “Via John Elkann” ed “E non solo dalla fiat” lo metterei tra parentesi.
Tutto nasce dalla morte dell’Avvocato e di Umberto Agnelli?
"Si, ma qui c’è anche un problema prendendo le date, perché Giovanni Agnelli muore il 24 Gennaio 2003, mentre Umberto nel maggio 2004, un anno dopo. Ma c’è anche un'altra morte che dimentichiamo spesso, la morte dell’avvocato Chiusano, che da vivo non avrebbe mai permesso tutto questo scempio. Pochi mesi dopo queste date, John Elkann il nipote di Gianni Agnelli, colui che viene designato a guidare l’impero, si organizza con Montezemolo per la distruzione del bene più caro di suo nonno e del suo pro zio Umberto: la distruzione della Juventus. È il nipote di Gianni e Umberto che ha aspettato la loro morte per sottrarre a quattordici milioni di persone la loro passione."
Se leggiamo la rosa della Juve, a parte situazioni paradossali come quella di Diego che pare un altro giocatore rispetto all’anno scorso, la formazione in se non è poi tanto male. Cosa succede allora in campo?
"C'è autogestione. Nell’Inter, nel Milan e nella Roma, ad esempio, l’uomo che firma l’assegno è uno con un nome e un cognome e che se si presenta negli spogliatoi è una persona che viene temuta e ascoltata. Pensiamo a Moratti con Mourinho, a Rosella Sensi, a Garrone e a Della Valle e ora spiegatemi nella Juve chi è credibile temuto e ascoltato quanto loro. Anche io mi meraviglio leggendo la rosa della Juventus, e vorrei che Del Piero oltre a chiedere il rinnovo del contratto e a scrivere che cosa pensa dal suo sito, prendesse in pugno la situazione parlando con i tifosi, dicendo cose chiare e forti, anche di autocritica. Abbiamo paura di farci male, ed è un momento vergognoso, non siamo preparati bene fisicamente e non teniamo un risultato. Stesso discorso con Blanc, che non è temuto perché non è quello che firma l’assegno o quello che può decidere di cacciarti. Ci sono giocatori che non ce la fanno fisicamente e gente che non ama questa maglia, dei lavativi, la situazione è andata a farsi benedire. E’ stata perversa l’idea che dopo i Mondiali sarebbe arrivato Lippi, Ferrara doveva solo scaldare una panchina, gli anziani giocatori della Juve che hanno una media di 33 anni già lo sapevano. Ci hanno fatto perdere un anno con un progetto inesistente, Lippi vigliaccamente si è già tirato indietro dicendo che non aveva dato consigli alla Juve. Chi allora aveva consigliato Cannavaro per provare la coppia con Chiellini per collaudarla prima dei Mondiali? Chi ha fatto comprare Grosso per poterlo collaudare e tenerlo in caldo per l’estate? La Juventus ha retto l’anno scorso perchè c’era ancora l’ossatura di Moggi e Giraudo e c’era anche Pavel Nedved, l’unico che sarebbe in grado di alzare la voce negli spogliatoi. Per me l’unico con gli attributi è Chiellini: ha dimostrato di aver carattere e amor proprio e molti dovrebbero spaccarsi la mano nello spogliatoio invece l’unico che è stato in grado di farlo è Chimenti....."
Questo pero non scagiona i giocatori: anche se non hanno punti di riferimento sono pagati per giocare a pallone e non dovrebbero avere paura di qualcuno. Questi giocatori non hanno cuore e attributi, la responsabilità è anche la loro.
"Sono d’accordo che è anche colpa loro, ma ci deve esse qualcuno che gli dice che si devono vergognare, dovrebbero chiedere la sospensione dello stipendio, ma se non hanno nessuno che gli mette paura non si può fare nulla. Dovrebbe accadere un po’ come succede negli uffici, quando ti fanno timbrare il cartellino e hai sempre qualcuno col fiato sul collo e che ti fa filare dritto."
C’è gente in Italia che non arriva alla fine del mese, i calciatori con uno stipendio invece campano di rendita per tutta la vita...

"Certo, basti pensare che una persona importante come Veronesi guadagna come una riserva di serie A o peggio ancora come un preparatore dei portieri. Siamo alla vigilia di cinquemila licenziamenti negli stabilimenti Fiat e dall’altra parte, nell’altra azienda di famiglia si trovano ventidue giocatori che prendono stipendi assurdi senza fare nulla. Un operaio ci mette vent’anni per guadagnare qualche mese di stipendio di uno di loro. I stabilimenti sono in crisi, le automobili non si vendono, come possono comprare un giocatore che costa milioni di euro e poi chiedere un aiuto allo stato? Con l’Avvocato era possibile, ma questa nuova proprietà non ne è capace. Io mi meraviglio come a Torino non ci sia ancora qualcuno che sia passato per le vie di fatto, non si rendono conto i dirigenti della Juve che hanno a che fare con un pubblico che ha perso la pazienza, la Juventus ha avuto comportamenti vergognosi verso i tifosi. A chiedere la squalifica della curva per i cori su Balotelli è stato il componente della Juve nella commissione famosa che deve decidere le trasferte; a chiedere il divieto dei supporter bianconeri a Milano è stato il dirigente della Juve nella stessa commissione. Non tenendo conto che oltre agli esaltati ci sono migliaia di persone perbene che vanno allo stadio, gente che prende i pullman da migliaia di chilometri da Torino, che mangiano un panino con la frittata viaggiando di notte partendo dai posti più sperduti. Non hanno capito che la situazione sta per scoppiare da un momento all’altro. Luciano Moggi in uno stadio lo chiamerebbero in tutti i modi più maligni che esistono costringendolo a smettere di vedere partite allo stadio, mentre questi signori della dirigenza e proprietà vanno all’Olimpico e non hanno alcun pudore di nascondersi."
Bisognerebbe definire altre filiere esterne come quella di Baldini ed altri, poi c’è la filiera mediatica che ci ha affossato. Ascoltiamo giornalisti della Gazzetta, che giudicano irrilevante ogni cosa che esce dal processo di Napoli, come il fatto che i carabinieri non hanno menzionato la partita Milan-Juve solo perchè arbitrata da Collina, quando pochi giorni prima si era messo d’accordo con Meani per andare a pranzo insieme. Poi pensiamo a gente che a RADIO RADIO parla ogni giorno dicendone di tutti i colori contro la Juve.
"A proposito di queste persone, penso anche a Vocalelli, direttore del Corriere dello Sport. Mi ricordo quel filmato sul sito del Corriere dove c’è Cobolli Gigli che dichiara di aver chiesto consiglio allo stesso Vocalelli per vedere se era meglio chiedere la A o la B. Se noi ci aspettiamo da queste persone rettifiche o scuse, togliamocelo dalla testa, il giornalismo italiano è basato sulle impurità. Il problema è che per scrivere di cronaca giudiziaria bisogna aver fatto i cronisti e conoscere le procedure con una buona preparazione giuridica, per poter maneggiare una situazione simile. Ferraiolo e Palombo ce l’hanno, ad esempio, questa preparazione? Nella loro carriera hanno sempre e solo pensato di gambe, campi e infortuni: sapendo che hanno scritto quelle cose e sapendo che dagli atti viene fuori tutto quello che loro contrastavano, si sono ancora più scatenati, e per evitare di essere smascherati hanno fatto di tutto per evitare che il loro ruolo veniva pubblicamente divulgato. Mi sto leggendo il bellissimo libro dello ju29ro team “Che fine ha fatto la Juve?”, dove ci sono tante cose allucinanti, dalle iscrizioni dei campionati al problema delle plusvalenze, e ci si meraviglia di queste persone che vogliono il calcio pulito e la moralità. Dov’erano di fronte a queste schifezze che si facevano lontane da Torino?, Non aspettiamoci una punizione da parte dei lettori o dai direttori. Non ce n’è di gente coraggiosa che segnala all’ordine dei giornalisti queste cose, e non c’è soprattutto perchè il requisito maggiore della triade era quello che si faceva rispettare, questa nuova dirigenza ha perso il senso del rispetto per i propri tifosi, ogni notizia sbagliata che esce dovrebbe esse rettificata e invece accade tutto il contrario."
Sono arrivati tantissimi messaggi per te da parte dei tifosi, ma la domanda più gettonata è come i tifosi potrebbero fare una sorta di colpo di stato e in che modo possono mandare un messaggio forte a questa dirigenza?
"Nella storia delle grandi tensioni tra dirigenze e tifoserie non ricordo grandi episodi in cui la gente vince sulle proprietà con qualche tipo di golpe, ci sono solo state delle tensioni che hanno portato però a piccole vittorie. Mi ricordo ad esempio dell’assedio dei tifosi della Fiorentina a casa di Cecchi Gori per difendere Terim: vinse la piazza e da quel giorno l’ex presidente dei viola non tornò più a Firenze. Mi ricordo una sollevazione dei milanisti, ricordo un corteo sotto la Federcalcio dei tifosi romanisti, ma non vedo casi in cui la presidenza cede alla piazza. In più abbiamo lo svantaggio che i nostri tifosi sono sparsi in tutta l’Italia e non solo, senza essere concentrati nello stesso posto, il tifoso juventino manca di nuclei centrali, quindi la vedo difficile. Mi chiedono in tanti cosa fare e sono scettico sulla contestazione di domenica con l’Atalanta, perchè so che è una sofferenza stare fuori dallo stadio, ma anche io farò come loro. Ho ricevuto una proposta interessante che però condivido in parte: inondare lo stadio di bandiere nerazzurre perchè questi signori ci hanno venduto all’Inter: hanno venduto a loro giocatori importanti come Ibrahimovic e Vieira e gli hanno venduto il predominio dei campionati successivi. Facciamoli godere ancora di più, sventolando le bandiere dell’Inter nello stadio della Juve, dimostrando a tutti di aver capito chi ci ha affossato e chi ha organizzato la torta per farci male. Geniale come cosa, perchè allo stadio non inquadreranno la partita ma si parlerebbe solo di questa cosa. Come sarebbe rivoluzionario anche fare una panolada con fazzoletti neri in segno di lutto, perchè hanno ucciso uno dei nostri beni più preziosi, la passione, e quindi una delle due proposte la farei diventare realtà. Gli dimostriamo che sappiamo che siamo stati presi in giro e chi ci ha presi in giro."
Cosa ne pensi della proposta, invece, dei tanti tifosi che dicono di colpirli sotto il profilo economico? Si parla tanto del nuovo stadio, facendoci vedere questi bellissimi filmati in 3D, ma pensiamo che prima o poi il pubblico si stanchi di questa situazione e bisogna vedere anche se questo stadio sarà riempito. La gente prima o poi si stuferà di essere presa in giro.
"Blanc si dice sia un grande manager per la questione stadio, dimenticandosi però che l’idea era nata molto prima, da Moggi e Giraudo. Consiglio a Blanc di cedere la superficie dello stadio alla Conad, perchè il nuovo stadio si chiamerà appunto così. Hanno venduto il marchio Conad per questo, proporrei che il supermercato occupi la superficie intera dello stadio cosi la Conad pagherà di più e Blanc farà ancora più bella figura."
Quindi tu la dai come notizia ufficiale?
"Si, il nuovo stadio si chiamerà Conad Stadium, quelli delle mortadelle, prosciutti e salumi vari."
Una provocazione simpatica: Gabetti e Grande Stevens hanno portato John Elkann a capo della Juve per portarlo al potere, per quello che sta succedendo adesso i due “padrini” non potrebbro pensare di passare il potere da John Elkann ad Andrea Agnelli e tentare di scansarlo?
"Non credo, John è presuntuoso, crede di avere il potere di decidere qualsiasi cosa, è sempre circondato da gente che non fa parte della scorta. Considera la Juventus una sorta di marchio, cosa che non è redditizia e che gli crea grane. Ma John riceve in maniera felpata la rabbia che arriva dai tifosi, l’ufficio stampa non gli mette i titoli dei giornali negativi, gli mette davanti una bella situazione. Un po’ come i politici, che non sentono più il pensiero della gente perchè non stanno più tra le persone. Lui non sa nulla di ciò che sta bollendo nella pentola, è un uomo di potere che ha una ricchezza smisurata. Gli mancano i parametri, lui non è sulla nostra lunghezza d’onda o comunque non può capire la gravità della situazione. Quando parla con Montezemolo o con Gabetti o con Grande Stevens o con Blanc, non parlano di problemi. Blanc va da John a dirgli quello che ha detto a Sky: che i conti sono apposto ma che c’è solo un po’ di sfortuna che ci gira intorno. Non gli illustra la situazione vera, non gli spiega il progetto che in realtà non è mai esistito. Viene dal Roland Garros e non c’entra nulla col calcio, poi c’è Secco che era uno che prenotava gli alberghi e adesso si ritrova a fare la campagna acquisti. Voi pensate che la Juve ha ancora un rete di osservatori in Europa? Non esiste più tutto questo. Ricordate quando dicevano che cercavano Kuranyi? Lui venne fatto seguire anni fa da Moggi, che mandava Brambati tutte le domeniche per vederlo giocare senza dirgli la ragione, al punto che Brambati si stufò anche di vederlo giocare. In verità era una mossa diversiva per vedere giocare Ibra. Come quando il Milan mandava gli osservatori a Bordeaux per controllare Dugarry, che comprarono poi per una cifra esagerata, mentre Moggi mandava uno sconosciuto sempre a Bordeaux per tenere d’occhio Zidane. Adesso chi decide di visionare i giocatori? Non esistono più queste reti, i progetti sono questi, non sono neanche riusciti a fare un contratto a gettone a Nedved."
Vuole mandare un messaggio a tutti i nostri tifosi, anche per dargli un pò di speranza se esiste?
"Il messaggio è che non bisogna arrendersi mai, dobbiamo riprenderci con forza e amore la nostra passione che ci hanno tolto, mandiamoli a casa!"

lunedì 29 marzo 2010

“La scusa, la reazione, la speranza”

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E’ vero. Certe volte capita quello che non ti aspetti. Ma ieri, a Torino, lo stupore è stato amplificato. Nella giornata delle contestazioni, dello stadio mezzo vuoto e delle grida di proteste da parte degli ultras, la Juventus torna alla vittoria, trascinata dal suo capitano che solo poche ore prima, nel trattenersi a parlare coi tifosi fuori dall’hotel, aveva fatto capire che la speranza doveva essere l’ultima a morire. Capita quello che non ti aspetti soprattutto nell’ultima parte di gara, quando Zaccheroni chiama Felipe Melo per avvertirlo che da li a poco sarebbe entrato in campo, e la poca gente entrata allo stadio Olimpico lo fischia, simbolo di uno stato d’animo sotto shock, in una partita in cui era fondamentale vincere ma che in quel momento era bloccata. E soprattutto dalla fatica, in una squadra in cui dopo quarantacinque minuti pare già sfinita. E invece Felipe Melo stupisce tutti.

Sfodera una buona prestazione, ordinata e soprattutto con poche sbavature, e mette addirittura il sigillo della vittoria, in un momento della gara che pareva portare per l’ennesima volta ad un risultato non proprio esaltante per i bianconeri. Dopo un bel cross di Del Piero (stremato nella seconda frazione di gioco dopo una partita splendida per carattere e per orgoglio) il brasiliano insacca di testa dopo una splendida traiettoria e fa felice il pubblico bianconero, oltre che per il gol stesso, soprattutto per le scuse “in pubblico” (passateci il termine) intime e personali, che divide la platea che però nella maggior parte dei casi apprezza e accetta. Un momento da lacrimoni, che potrebbe scacciare, o per lo meno attutire un momento che stava diventando insopportabile in casa Juve, dopo una sfilza di sconfitte e di cattivi pensieri. Tifosi giustamente arrabbiati, la squadra che si stanca troppo presto, che sembra non lottare come dovrebbe, un allenatore che iniziava a far venire qualche dubbio, dirigenza e proprietà sotto accusa solo alcuni dei problemi da risolvere. Ma la Juve torna a rifiatare, nella partita che sembrava la più consona per tutto questo, ma che facile non è stata, a testimonianza del momento complicato in cui la Juve non sembra più lei e fatica con tutte le squadre, sia sul piano psicologico che fisico.

Andando per ordine, la gara con l’Atalanta non è stata certo esaltante, ma era troppo importante portare a casa, finalmente, i tre punti, per sottolineare le parole del capitano: il momento è buio, ma il Palermo non è così irraggiungibile, anzi, diremmo a portata di mano. Ma anche ieri si è faticato, e non poco. Nel primo tempo si è vista una gara non irresistibile ma che ha visto una Juve quasi padrona del campo. Chiaro che il problema rimane quello della conclusione, che proprio fatica ad arrivare grazie anche ad una manovra lenta e che fa arrivare pochi palloni nel mezzo. A volte capita quello che non ti aspetti anche perché pensavamo che ormai, quest’anno, non avremmo neanche visto una punizione che avrebbe fatto gonfiare la rete. E invece abbiamo dovuto aspettare Marzo inoltrato, ma ce l’abbiamo fatta. Del Piero ne pennella una delle sue, e porta in vantaggio i bianconeri. Che però, iniziano ad annaspare già poco prima della fine: come al solito, ai bianconeri basta un piccolo errore per essere puniti, peggio se difensivo. Una punizione buttata al centro, e neanche troppo irresistibile, è bastata per far aprire una voragine dopo un errore nella linea difensiva, per far buttare dentro la palla dell’uno a uno ad Amoruso. Ci continuiamo a chiedere come sia possibile che una squadra come la Juve, oltre a non reggere mentalmente un risultato vincente, crolli in questa maniera, prendendo simili gol.

Come ci chiediamo a chi o a cosa dobbiamo questi ripetitivi infortuni, ormai arrivati quasi a quota settanta. Stavolta la pedina è importante, Diego, che pur se non esaltante negli ultimi tempi, fa sempre storcere la bocca come mancanza. Nel secondo tempo la partita come al solito è andata in mano agli avversari a causa del solito crollo fisico bianconero, che dopo un ora di gioco pare annaspare. Fortunatamente gli inserimenti di Giovinco (non male) ma soprattutto di Felipe Melo funzionano più che bene, danno dinamismo alla squadra che in un modo o nell’altro, soffrendo soprattutto, riesce a portare a casa una vittoria che è importante per il morale e per la classifica, che adesso vede la Juventus quinta insieme a Napoli e Sampdoria, a tre punti dai rosanero. Adesso mister Zaccheroni avrà una settimana intera per preparare la sfida di Udine, importante per il gruppo ma anche in vista della sfida che vedrà impegnata il Palermo contro il Catania. La Juve da qui in poi non potrà più permettersi grossi passi falsi, la sfida per il quarto posto è sfrenata e speriamo che la vittoria con l’Atalanta possa essere una valvola di sfogo un po’ per tutti. Il gruppo deve crederci, e i tifosi, giustamente giù con il morale, continuando a contestare una dirigenza non all’altezza deve stare però vicino alla squadra. Siamo tutti curiosi di capire se la squadra è pronta per una serie di risultati importanti o meno. Il tempo c’è, ma le cose da rimettere apposto, in campo oltre che nell’ambiente, non sono poche.

Tiziano Salvatori

COTESTAMO

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...A regà, ma che vve devo di'...
e poi, anche si vve lo dico....
..che vve lo dico a ffa'.......(cit.)

domenica 28 marzo 2010

BetClic.it Poker, probabile main sponsor della Juventus

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Sembra proprio che BetClic.it Poker e la Juventus Football Club, saranno legati sempre di più e stringeranno il rapporto che, per la gioia sia dei tifosi juventini che degli appassionati di poker online, già li vede uniti da qualche mese.
BetClic.it Poker, la poker room che già offre promozioni ed eventi di poker online, legati alla squadra bianconera di serie A (come la Juventus League ), potrebbe diventare il nuovo main sponsor della Juventus, per le prossime stagioni calcistiche.
Da tempo Official Online Betting Partner dei bianconeri, BetClic.it Poker, sembra proprio che andrà a prendere il posto della “New Holland”, l’azienda della Fiat, che nel Giugno 2007 aveva firmato un accordo della durata di tre anni, in base al quale sarebbe stata lo sponsor ufficiale della Juventus per tutte le competizioni, fino al 30 giugno 2010. Visto che la data di scadenza si stava avvicinando, il Consiglio di Amministrazione della Juventus ha cercato già da un po’ di tempo il nuovo main sponsor, che sembra adesso aver trovato, proprio in BetClic.it Poker.
BetClic.it Poker, è la poker room che fa parte del portale di scommesse di BetClic, che a sua volta è controllata dalla Mangas Gaming (azienda francese di sports betting e poker online). La Mangas Gaming, vanta attualmente ben 200 milioni di euro annui fatturati, ed anche per questa stabilità mostrata nel mercato del poker, del gioco e delle scommesse online, è certamente un socio affidabile ed economicamente conveniente per la Juventus Football Club, che andrebbe così ad affermare ulteriormente un rapporto già esistente.
Ancora ci sono solo voci, più o meno attendibili, (che già però, hanno fatto il giro del web), e non è stata ancora ufficializzata questa notizia che vedrebbe BetClic.it Poker, come il futuro probabile main sponsor della Juventus. Se questo dovesse avvenire però, sicuramente sarebbe una buona notizia per chi, fino ad ora, ha già beneficiato dell’attuale unione tra i due. Come dicevamo prima infatti, grazie alla Juventus League, promozione che BetClic.it Poker dopo l’accordo con la Juve ha dedicato agli appassionati di calcio, sono stati in molti a vincere i premi originali firmati dalla Juventus. Oltre alle maglie ufficiali autografate, sono stati mesi in palio dalla poker room, dei fantastici pacchetti comprensivi di biglietti per la partita, incontri con i campioni bianconeri e rimborsi per le spese di viaggio. Stupende emozioni quindi per i tifosi, che divertendosi col poker online, hanno conquistato premi davvero speciali. Se allora, questa voce sarà confermata, potrebbero arrivare nuove opportunità per gli appassionati sia della Juventus, che del poker online firmato BetClic.it Poker, l’unica sala da poker del web, che permette vincere un incontro con gli idoli bianconeri!

Il Moncalvo Show a Tutti pazzi per la Juve

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Scarica la 24a puntata di "Tutti pazzi per la Juve" in MP3.
Qui
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venerdì 26 marzo 2010

Senza parole

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Per i tifosi della Juve è tempo di andare alla pagina 777 del televideo e di mettere i sottotitoli, perché ormai i vari discorsi da fare sono terminati e non c’è più molto da dire dopo l’ulteriore sconfitta di Napoli. I record negativi, i bianconeri, li stanno abbattendo tutti (tra due sconfitte raggiungerà anche quella Juventus degli anni 50 dalle diciannove sconfitte) torna a perdere con squadre che non la riuscivano a battere da decenni e probabilmente non riuscirà neanche ad acciuffare la qualificazione in Champions. Questa sarà l’annata che ricorderemo tutti come la più incredibile degli ultimi trent’anni, roba da raccontare ai nipotini tra qualche anno, sperando che in quel momento le cose siano cambiate e che il racconto appaia come un incubo o una storia lontana anni luce. Infortuni continui (sessantacinque, sessantasei? Abbiamo perso il conto) Vinovo o non Vinovo, allenatori cambiati, giocatori presi da fenomeni e poi scomparsi, illusioni perdute, l’anti Inter che diventa il Siena (con tutto il rispetto). Ci hanno sicuramente preso sulla stanchezza.

Come ci accade da un po’ di tempo a questa parte, perdiamo col Napoli, squadra composta oltre che da buonissimi talenti, anche da un gran bel tecnico, oltre che da una cornice di pubblico che è sempre quello delle grandi occasioni, specialmente quando scende in campo la Juventus. Questo, insieme a Mazzarri, spinge il Napoli verso una vittoria aspettata, specialmente dall’inizio del secondo tempo, quando gia dalle primissime battute ci si è accorti che la Juventus non era affatto scesa in campo. La prima frazione di gioco non era stata intensa come ce la si era aspettata, il Napoli gioca un pochino meglio ma la Juve incredibilmente non prende gol, anzi, lo fa (Chiellini di testa da un calcio di punizione e dopo una spizzata di Del Piero) per poi dare l’impressione di gestire la gara. Proprio perché non siamo abituati a tutto questo, specialmente nel non prendere gol, tentiamo di rimediare subito già all’inizio della seconda parte di gara: Zebina atterra Quagliarella, ma dagli undici metri Hamsik sbaglia. Per poi punirci però subito dopo, quando Camoranesi prende inesorabilmente palla dopo una giocata sbagliata, insaccando di testa dopo un bel cross di Quagliarella. Da li in poi è un massacro, i ragazzi di Zaccheroni tornano sulla Terra, crollano alla prima scossa e da li in poi i successivi gol (Quagliarella e Lavezzi dopo il solito contropiede preso) vengono facili, in un secondo tempo totalmente di marca napoletana.

Quando si perde ci si accascia: sappiamo quanto sia “forte” il tifo bianconero anche e soprattutto quando le cose vanno male, ma questa squadra sta facendo perdere la voglia un po’ a tutti. Per la decima volta la squadra di Zaccheroni è riuscita a farsi recuperare in partita, dato davvero incredibile se pensiamo anche a come sono arrivati certi risultati, e pensiamo subito al pareggio col Siena o alla sconfitta di Londra. Ma in tutto questo la dirigenza dov’è (apparte Blanc che ci mette la faccia per dire le solite cose)? Ma soprattutto, dov’è la proprietà? Crediamo sia ora che qualcuno dica qualcosa oltre alle solite frasi fatte, che pensino anche alla Juve che è comunque un azienda come le altre, quotata in borsa e composta da tanti tifosi che spendono molti soldi e che hanno il dovere di essere contraccambiati con un po’ di rispetto. Abbiamo timore per quel che riguarda la fine di questa stagione, ma anche l’inizio della prossima, perché non sapremo dove e da cosa ripartire. I tifosi domenica diserteranno lo stadio per protestare contro squadra e dirigenza, e per chiedere un po’ di rispetto per tutto quello che gli sta capitando. Tutti cercano risposte, e non è detto che i tanti dilemmi che riguardano questa stagione, ne avranno mai. Di certo c’è troppo bisogno di una svolta emotiva e psicologica che temiamo non possa arrivare in questa squadra che pare rintronata.

Tutti pensavano, almeno fino al primo tempo, che il raduno poteva aver fatto bene alla squadra per ricompattarsi e non solo, ma a questo punto, almeno noi tifosi, non sappiamo davvero cosa pensare. La squadra appare morta, basta un sussulto o il gol del pareggio per afflosciarsi definitivamente, facendosi schiacciare dall’avversario in maniera quasi avvilente. Non c’è mai la reazione e l’atteggiamento non è certo da squadra di Serie A. La mentalità Juve pare svanita in questa stagione, che ci aspettavamo invece vincente o quanto meno brillante, e invece ci ritroviamo nel commentare quanto in confronto a quella della Serie B, questa si che è una annata che ci condanna come squadra cambiata nel tempo, come gloria e valori. Dovremmo avere la forza di ricominciare daccapo, ma la paura di tutti è che con questa dirigenza i mali non finiscano mai.

TIZIANO SALVATORI

giovedì 25 marzo 2010

A BUCIARDI…..

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Infortuni, incomprensioni,

ambientamento e distorsioni,


l’arbitraggi e ‘ a sfortuna

nun ce ne va bbene manco una!


Li schemetti e i moduletti,

l’arberello e li rombetti,


er campetto de Vinovo

e le sorprese dentro l’ovo….


Quante stronzate ce vonno propina’

Ma li veri tifosi nun ce vonno sta’!


E invece de stacce a gira’ intorno

A piacce pe’ i fondelli ogni ggiorno..


...La vera corpa de tutta st’indecenza

È soprattutto de st’infame e incapace dirigenza!!

Il collettivo ---------- il nostro “ex” più rimpianto

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Abbiamo davanti il compito di una ricostruzione tecnica pressoché totale. Bisogna quindi stabilire le priorità. La priorità.

C’è qualcosa di più importante e prezioso che non re-introdurre nella nostra storia una mentalità ed uno spirito di gruppo, che si tramuti in un gioco corale di squadra ?

Re-introdurre, perché questa è sempre stata una caratteristica della nostra squadra, e perché, invece, da diverso tempo a questa parte è andata smarrita.

Il generale prima del particolare.

Che non significa annientamento del secondo ma, al contrario, sua piena valorizzazione.

Tutti sono utili, nessuno indispensabile.

Per chi ha voglia e predisposizione, c’è posto; per chi dice “ci sono io che…” il posto c’è, ma lontano dalla Juve.

Non si tratta solo di una questione emotiva momentanea e rabbiosa, il disperato “uno per tutti e tutti per uno” nel momento di difficoltà. Ma di spirito e mentalità di base in seno alla squadra, fin dalla fase di progettazione.

La consapevolezza in tutti gli elementi che ogni momento vissuto nella squadra è un bene prezioso; ogni possibilità di entrare in campo un’occasione irripetibile. Perché potrebbe non più ripetersi, e perché se anche si ripetesse non sarebbe uguale alla precedente. Perché alla Juve si fa storia in ogni partita.

Tutto questo si traduce in un impegno accurato negli allenamenti, in una piena disposizione alle indicazioni dell’allenatore, in un accumulo di energia da esprimere in campo al momento opportuno. Giocatori caricati a molla e mandati in campo come frecce prese dalla faretra: l’arciere decide quali, quando e dove scoccarle. E le frecce devono solo raggiungere l’obiettivo.

Altro che preparatori personali e personalismi vari.

Fin dalla fase di progettazione.

Il calcio professionistico è un ambiente competitivo, non basta la buona volontà. Entrano in gioco componenti quali il rendimento e la capacità di fare le scelte giuste. Nello specifico, lo spirito di gruppo deve trovare attuazionee anche e soprattutto in un ben determinato progetto tattico e di gioco che sia la linea guida nell’inserimento dei nuovi giocatori, per le loro caratteristiche tecnico/atletiche. Se una squadra è male assemblata a livello tecnico, anche uno spirito indomito non potrebbe fare molto nel momento della competizione.

Ripensare ad una Juve come ad un qualcosa che preceda i singoli giocatori, sia temporalmente che a livello di aspettative.

Sembra banale, ma negli ultimi anni abbiamo acquisito una mentalità opposta, anche noi tifosi. Se la dirigenza si può tacciare di incompetenza (se non malafede), noi non potevamo cadere ad oltranza in questo errore. Sono anni che puntualmente aspettiamo un gol di Del Piero o Trezeguet per svangare le partite, o il ritorno dall’infortunio di Camoranesi, alla cui assenza addebitiamo la mancanza di qualità del nostro gioco. Quando torna, siamo punto e a capo, ed allora via a cercare altre scuse: i terzini. Non abbiamo la controprova con questi, ma con il trequartista sì: ci mancava il fantasista, per anni abbiamo invocato l’estro in mezzo al campo. In estate, le nostre attese sembravano aver trovato risposta: “Abbiamo comprato l’estro. Ecco, ora lo mettiamo in campo.” Sappiamo come sono andate le cose.

In realtà, nessuno, ma veramente nessun giocatore è in grado di cambiare da solo le sorti di una squadra. Erroneamente lo si dice di Maradona e di Ronaldo-sterone: il primo attese 3 anni per vincere a Napoli, e lo fece solo dopo essere stato circondato da una squadra di assoluto livello per il suo periodo; del secondo si parla che rivoluzionò un’ Inter di brocchi, ma in realtà quell’Inter, l’anno prima, sfiorò il 2° posto in una Serie A molto competitiva, e perse solo ai rigori la finale di Coppa UEFA. Da noi, Platini, Baggio, Zidane ottennero magri risultati non appena il livello complessivo dell’organico andava in flessione. E’ superfluo citare il R.Madrid dell’ultimo decennio.

Certo per vincere e praticare un calcio di qualità ci vogliono i fuoriclasse.

Ma questi si devono inserire in un progetto tecnico già avviato, che sia in grado di proseguire anche in assenza di chicchessia. Il Manchester attuale e la Juve del primo-Lippi sono i più fulgidi esempi di questa concezione, secondo me la più elevata per una squadra di calcio e quella che più di tutti può far sentire orgogliosi i propri tifosi.

L’errore fatto con Diego quest’anno è che lo si è preso per “dare qualità” al gioco. In realtà, invece, lo si è preso rivoluzionando l’assetto di squadra: abbiamo cambiato completamente modulo e modo di giocare, pensando che un singolo giocatore sopperisse con il suo talento (ammesso che l’abbia) al cambiamento generale. Ma questo non significa dare qualità !

Un’espressione del genere è valida per l’inserimento di Sneijder all’Inter; hanno mantenuto un modulo già collaudato ed a quello è stato aggiunto l’olandese al posto di un interprete adattato e meno abile tecnicamente (Stankovic): il gioco ed il sistema erano già avviati, si è solo inserito un elemento in corsa, a rendere il meccanismo ancora più oliato. Questo significa dare qualità.

Non esistono deus ex-machina nel calcio.

La Juve intesa come scuola calcio, quello che è sempre stata.

Un luogo ed una società portatori di un credo calcistico, in cui chiunque venga lo faccia con lo spirito di venire ad imparare a giocare a pallone, ad assumere una disciplina tecnica e tattica, e non solo comportamentale. Chi non possiede questa mentalità, non può far parte del gruppo.

Certo, tutto ciò è possibile se riusciremo a trovare giocatori ed allenatore che siano sì abili nel fatto tecnico, ma anche tanto determinati da far schermo alle forze negative che provengono non solo dall’esterno ma anche dalla nostra stessa dirigenza e che continuamente minano l’attività sportiva della nostra squadra.

THOMAS EJUVENTUS

mercoledì 24 marzo 2010

"Nel calcio non s'improvvisa"

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L'ex attaccante di Milan, Napoli e Juventus Josè Altafini, ospite di Giancarla Tenivella su Quartarete tv a "Serata Juve", è stato interpellato dalla nostra redazione.

Josè alla luce del fallimento juventino, secondo te Blanc si dovrebbe dimettere all'istante anche per un motivo di orgoglio personale, visti i danni procurati alla Juventus in questi 4 anni. Come è possibile che una squadra del blasone della Juventus sia gestita da una persona che di calcio non ne capisce?

“Dal punto di vista personale conosco poco Blanc, l’ho salutato qualche volta allo stadio, e in merito posso dire poco. Io penso solo una cosa: quando abbiamo bisogno di qualcosa ognuno va nel posto più adatto, se ho bisogno dal commercialista vado da un commercialista, se mi fanno male i denti vado dal dentista. E' quindi importante che ognuno faccia il proprio lavoro bene. Nel calcio non ci si può improvvisare anche se vi assicuro che nell'ambiente c'è tanta gente che parla di calcio senza saperne nulla.”

"Moggi con Andrea Agnelli? Non lo permetteranno..."

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Luca Pasquaretta, inviato sulla Juventus per Il Messaggero, ospite di Giancarla Tenivella su Quartarete tv a "Serata Juve", è stato interpellato dalla nostra redazione in merito al possibile ritorno di Luciano Moggi con Andrea Agnelli al timone.

Luca, i tifosi sognano il rientro di Andrea Agnelli con il ritorno di Luciano Moggi. Quante possibilità ci sono affinchè questo evento si verifichi e John Elkann si faccia da parte? Pensi possano esister altrimenti altre soluzioni di proprietà alternative?"

“Non possono esistere altre soluzioni di proprietà alternative perchè la Exor non credo possa cedere il pacchetto di maggioranza della Juve, non so se siano delle leggende metropolitane, anche per disposizioni testamentarie da parte di Giovanni Agnelli. Per quanto riguarda Andrea Agnelli è vero, c’è stato un riavvicinamento con John Elkann quando è venuto a Vinovo in uno dei momenti delicati della stagione, ma questo passaggio di proprietà lo reputo difficile perché Andrea ha avuto dei rapporti stretti con la vecchia dirigenza. Moggi e Giraudo non hanno nulla a che vedere con la nuova società, e questa è una grossa incompatibilità per un possibile passaggio di timone.”

martedì 23 marzo 2010

Moggi: "La Juve non sarà mai un capitolo chiuso per me..."

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Tutti Pazzi Per La Juve” ha intervistato questa settimana l’ex Direttore Generale della Juventus Luciano Moggi.

Il “Direttore”, chiamato ancora così da tutti i tifosi bianconeri, non si è certo risparmiato nel rispondere a tutte le domande svelando un sensazionale retroscena di mercato e possibili eventi futuri della sua carriera.


Buonasera “Direttore”, lei non ha idea di quanti messaggi d’affetto e di stima ci sono arrivati dopo aver annunciato la sua partecipazione alla trasmissione di stasera: siamo stati letteralmente sommersi.
Quanto conta per lei avere tutte queste persone accanto dopo i dispiaceri del 2006?


"Certamente fa piacere. Evidentemente hanno capito che il lavoro che abbiamo fatto noi era un lavoro fatto bene. Mi dispiace per quello che sta succedendo alla Juventus perché le sono legato da un rapporto che direi affettivo e perché tutto quello che è stato fatto nel passato mi coinvolge.
Mi dispiace soltanto che questa squadra sia stata distrutta così, in un modo che non ha una logica. I motivi non li conosco bene anche perché non sono dentro l’ambiente salvo dire che la campagna acquisti non è stata certo una campagna azzeccata e su questo non c’è dubbio."

A proposito di campagna acquisti, cosa ci può dire riguardo Diego e Melo, e del loro rendimento?

"Diego è sicuramente un buon giocatore, però Diego non è un campione affermato come avevano voluto far apparire alla Juventus all’inizio quando è stato preso perché voi sapete che c’era un momento di difficoltà della società e dovevano fare un taglio alle polemiche per cui hanno scambiato un buon giocatore per un campione cosa che non è.
E’ un discreto giocatore, ma un campione è un’altra cosa.
L’utilizzo di Diego secondo me non è neppure giusto perché, tenendo conto del gioco che si pratica in Italia, o gioca seconda punta oppure fa difficoltà perché giocare dietro le punte in Italia è un ruolo molto delicato.
Melo sarebbe un buon giocatore se utilizzato nel proprio ruolo, ma quando si va a cercare Xabi Alonso e Melo non si hanno le idee chiare: perché Xabi Alonso è un regista mentre Melo è un mediano difensivo quindi o si cerca l’uno o l’altro.
Evidentemente se si tratta prima l’uno e poi l’altro vuol significare che non si sa cosa si vuol prendere oppure si è scambiato Melo per un regista, come in effetti credo che abbiano fatto, e questo è un errore non di presunzione, ma di tutt’altro tipo.
Secondo me gli errori sono stati fatti a monte ed il rendimento ovviamente è quello che è perché sono in difficoltà i giocatori stessi presi per ruoli che non sono praticamente consoni alle loro caratteristiche e conseguentemente ci sono squilibri nella squadra. "

Quindi Melo è un doppione di Sissoko?

"Si, ma molto peggio di Sissoko. Le prestazioni di Melo e la visione di questo giocatore erano disponibili nel campionato fatto l’anno precedente con la Fiorentina, era disponibile la visione delle partite che faceva con la nazionale e scambiarlo per un regista credo sia stata una cosa molto grave."



Sul forum juventino j1897network.com sono stati aperti numerosi sondaggi terminati con un risultato plebiscitario a suo favore dal quale emerge la volontà dei tifosi di rivederla al più presto in bianconero.
La Juve per lei è un capitolo ormai chiuso della sua vita o mai dire mai?

"Credo che la Juve per me non sarà mai un capitolo chiuso perché ho passato dodici anni eccezionali. Purtroppo è la nuova proprietà che in pratica ha posto un alt mettendo gli uomini suoi e non c’è neppure niente di straordinario perché quando arriva una nuova proprietà è giusto che metta i propri uomini. Quello che non è giusto è trattarci come ci hanno trattato perché non potevano sicuramente toglierci dal comando della squadra e della società per i risultati ottenuti ed hanno cercato praticamente di fare un’azione, consentitemi il termine, di “sputtanamento” ed era l’unico modo per portarci via dalla Juventus. E questa è l’unica cosa che mi dispiace.
Però la vita è questa: bisogna accettarla per quella che è. "

Moltissimi tifosi auspicano un ritorno della famiglia Agnelli alle redini della Juventus nella persona di Andrea e che gli Elkann si facciano da parte, secondo lei è una situazione realizzabile?

"Non lo so perché non conosco la situazione delle famiglie.
Conosco bene Andrea Agnelli e Allegra Agnelli, non conosco gli altri per cui non so cosa può succedere.
Dico soltanto che in pratica è stata fatta una cosa che certamente non era giusta perché per togliere la Juventus agli Agnelli potevano usare metodi diversi.
Invece nel 2004 (dichiarazioni fatte da Blanc in un’intervista a “Le Monde”) si è incontrato Blanc con John Elkann e praticamente hanno concordato già nel 2004 di farci fuori e questo la dice lunga. Hanno avuto due anni di tempo per fare tutto quello che volevano. "

Però adesso la verità e molti retroscena si stanno svelando…

"A venire viene fuori tutto, su questo non c’è dubbio ed è anche una soddisfazione se vogliamo.
Però è anche chiaro che è stato un brutto momento e soprattutto un modo di fare di una proprietà che in pratica non mi sembra neppure giusto né leale e su questo non c’è dubbio perché bisognava avere anche la forza di dire: “noi non vi vogliamo. Anche se siete stati bravi, fateci la cortesia e andatevene”. Tutto qua.
D’altra parte è bene ricordare che, quando siamo arrivati noi, erano nove anni che la Juventus non vinceva e gli abbiamo fatto passare dodici anni di glorie.
Che poi fossimo invisi alle altre squadre soprattutto al Milan e all’Inter non c’erano dubbi e questi qui hanno approfittato. Tant’è che io nel 2006 quando è successo il tutto ho detto: “da ora in poi il calcio diventerà tutto milanese” e non mi sono sbagliato. "

Quindi è concretamente possibile che con Andrea Agnelli lei possa ritornare a fare il Direttore Generale alla Juventus?

"Con Andrea Agnelli i rapporti non sono buoni, sono ottimi.
Sia io che Giraudo credo che abbiamo dato tutto per questa famiglia, ma abbiamo dato tutto anche per la famiglia della Juventus e non solo per la famiglia Agnelli che ci aveva preso.
Credo che ci saremmo meritati ben altro.
Con Andrea Agnelli, supposto che possa avvenire la cosa, sarebbe tutto da vedere. "

In questo momento di sconforto della Juventus, che messaggio si sente di mandare ai tifosi bianconeri?

"Intanto ringrazio i tifosi bianconeri per la stima che hanno in me e colgo l’occasione per ringraziare anche Tardelli per le parole che ha detto.
Le parole ovviamente non attutiscono il dolore e su questo non c’è dubbio, però sono cose che fanno piacere soprattutto quando uno stadio fa il nome di una persona, come è successo a me, certamente è una cosa piacevole.
Quindi io ringrazio tutti i tifosi che hanno avuto ed hanno stima in me.
Mi auguro che la Juventus possa riprendersi perché così veramente è una cosa che non funziona bene. "

Siamo stati letteralmente sommersi da e-mail e messaggi di tifosi che la amano e le voglio bene. Tutti quanti invocano a gran voce il suo ritorno alla Juventus.

"Magari potesse avvenire, non ci sono dubbi che tornerei. "

Come commenta l’attuale situazione della Juventus?

"Il problema di adesso che incombe è di far riprendere la Juventus.
Ho l’impressione che questa società intanto ha fatto proclami fuori posto e non ne ha mai azzeccata una. Ad esempio ha detto che il secondo posto era poco e mi sembra che qui non il secondo posto, ma anche il quarto sia troppo.
Hanno detto, dopo aver raggiunto il quarto posto, che il quarto posto era poco.
Puntavano al terzo e sono già al sesto!
Hanno detto che, per lenire tutto quanto, avrebbero vinto l’Europa League e sono stati eliminati dal Fulham che è una squadra praticamente da metà classifica del nostro campionato.
In pratica, mi pare che chiacchierano parecchio!
E poi, secondo me, siccome le società di calcio hanno un gruppo di giocatori importanti, oltre che il personale, ci vuole un carisma un po’ diverso da quello che hanno loro per far sentire tranquilli i giocatori quando scendono in campo che sono, diciamo, difesi all’occorrenza e protetti da una società forte.
Io vedo che i giocatori della Juventus hanno un timore reverenziale degli avversari mentre quando c’eravamo noi erano sicuri del fatto loro perché sapevano che ci sarebbe stata una società che li avrebbe difesi a spada tratta e soprattutto perché il calcio è un business e tutti voglio vincere e quindi le polemiche sono all’ordine del giorno e noi abbiamo sempre e comunque combattuto le polemiche.
Può darsi pure che questa sia stata una cosa che ci hanno fatto pagare e su questo non c’è dubbio."

Forse non avevate persone nelle televisioni più importanti visto che alla fine sono quelle che hanno contribuito a formare il “sentimento popolare”.
Lei poteva contare soltanto sull’amico Biscardi al “Processo del Lunedì” mentre gli altri, durante la settimana, potevano contare nell’impiego di corazzate.


"Ma infatti noi sparavamo con le pistole ad acqua e gli altri con i cannoni.
Hanno detto addirittura nel processo che in pratica noi usavamo il “Processo del Lunedì”.
Il Processo del Lunedì ha avuto una sentenza per una querela degli arbitri e non è stato condannato perché hanno detto che era una televisione che faceva resoconti da bar dello sport.
Quindi, immaginatevi che aiuto avevamo da una trasmissione del genere!
E poi hanno sempre cercato di dire che praticamente volevamo difendere gli arbitri, ma sapevano benissimo che noi non volevamo difendere gli arbitri: volevamo che chi veniva a Torino come arbitro non fosse influenzato dalla stampa negativa e di conseguenza cercavamo di dare una mano affinché le critiche fossero meno severe. Questo è quello che in pratica stavamo facendo. Mentre gli altri con televisioni come Rai, Mediaset e compagnia bella avevano appunto delle corazzate che noi non avevamo. "

Appunto, ma come si poteva ipotizzare che una trasmissione come “Il processo del Lunedì” potesse soverchiare il bombardamento mediatico di tutta la settimana contro la Juve ad opera degli altri media che stigmatizzavano anche la situazione più banale forse contribuendo a sobillare i tifosi avversari che molte volte, per esempio qui a Roma, si sono resi protagonisti di atti di violenza ai danni di persone che esponevano una semplice sciarpa bianconera?

"Si, ma certo. Infatti era difficilissimo giocare a Roma, su questo non c’è dubbio, e per altri motivi anche a Milano contro Inter e Milan. "

Alvise Cagnazzo, l’inventore de “L’Uomo Nero” di Carlo Nesti, intervistato da noi qualche settimana fa ha detto:
“in 12 anni dell’era Moggi il Milan ha ricevuto 93 rigori a favore, la Lazio 88, la Roma 86 la juventus 82 e dovete domandare ai giornali di partito, perché oggi in Italia abbiamo dei giornali che fanno il tifo, se la Juventus aveva un sistema, questo sistema funzionava? Lo sapete qual è l’ultima partita che la Juve ha perso con Moggi al timone? E’ Juve-Inter. Sapete chi era l’arbitro?
De Santis! Non era l’arbitro che aiutava Moggi?”.
Come commenta queste dichiarazioni?


"Si, ma infatti è tutto un discorso fuori posto che in pratica hanno voluto manovrare come volevano, su questo non c’è dubbio, e devo dire che ci sono anche riusciti per il momento.
Però piano piano le cose vengono a galla e sicuramente sarà ristabilita una verità.
Io conto molto in questo anche se è una cosa che mi ha fatto male.
Gli arbitri danno alle squadre forti per effetto di una sudditanza su cui è inutile discutere: c’è sempre stata e sempre ci sarà. "

Come commenta l’operato di Collina e dei suoi rapporti con Meani del Milan considerando le intercettazioni che li riguardano?

"Noi combattevamo il fatto che Collina venisse da noi ad arbitrare e non sapevamo, attenzione, le intercettazioni che c’erano quando lui diceva a Meani che voleva passare a mezzanotte dalla porta di dietro del suo ristorante chiuso perché nessuno lo vedesse.
Collina ci ha comportato una sconfitta nella piscina di Perugia dopo 75 minuti di stop. Per non parlare poi della Super Coppa Europea giocata a New York: ad un minuto dalla fine del primo tempo supplementare, c’era il Golden Gol, ci ha dato un rigore contro ed il Milan è andato in vantaggio 1-0. Poi, fortunatamente, si è ribaltata l’azione, abbiamo fatto il gol del pareggio e poi abbiamo vinto ai rigori.
Però leggendo quelle intercettazioni ovviamente viene da pensare qualcosa e probabilmente quello che pensavamo non era sbagliato assolutamente e quindi cercavamo una difesa di queste cose pur non sapendo, ma immaginando che potessero esserci situazioni di questo tipo."

A Napoli è appena iniziato il controesame del Colonnello Auricchio, colonna portante dell’operazione “Off-Side”, da parte degli avvocati delle difese.

"Si, con noi se la vedrà martedì. (23marzo ndr)"

Il Colonnello ha incredibilmente dichiarato di aver visionato le partite oggetto di indagine non guardandole direttamente, ma dai tabellini dei quotidiani sportivi del giorno dopo, escluso “TuttoSport” perché era di parte. Non le sembra assurdo?

"Una cosa ridicola. Leggeva la Gazzetta soprattutto. Poi ha saputo dire soltanto dei non ricordo.
E’ troppo poco.
Auricchio ha inoltre dichiarato di non aver attenzionato la partita più importante del campionato per l’assegnazione dello scudetto ovvero Milan – Juve, finita 0-1, perché l’arbitro designato era Collina sinonimo di garanzia…
Si, ma ha detto anche un’altra cosa però che cozza con lui e con quello che sostiene. Perché ha riferito in aula che attenzionavano soltanto le partite che nella sostanza erano intercettate. Si è dimenticato appunto dell’intercettazione di Collina e del fatto che lo stesso Collina aveva avuto anche lo stesso sponsor del Milan qualche tempo prima quindi era a maggior ragione una partita da attenzionare. A lui gli è sfuggito questo piccolo particolare e dovrà rispondere di tutto nell’udienza di martedì e non credo che abbia tante vie di fuga su questo argomento. "

A distanza del suo primo interrogatorio con il PM Narducci, considerando quanto sta emergendo durante il processo di Napoli, per lei è finita come sosteneva il magistrato?

"Non credo. Assolutamente no."

Sappiamo che Salvatore Cozzolino dello “Ju29ro Team” le ha regalato il loro libro “Che fine ha fatto la Juve?”. Lei ha avuto il tempo di leggerlo? Cosa ne pensa del libro?

"Si me lo ha regalato. Non l’ho ancora letto tutto, ma tanto so perfettamente quello che dice perché queste cose le conosco a memoria e non ho bisogno di studiarle.
Mi fa piacere che sia stato scritto questo libro che testimonia quanto assurda sia stata la cosa che è stata fatta nel 2006. "

Maifredi, intervistato da noi qualche mese fa, ci ha riferito che lei aveva quasi portato a termine l’acquisto di Cristiano Ronaldo e di Steven Gerrard. E’ tutto vero?

"Cristiano Ronaldo lo avevo già preso da ragazzino, poi purtroppo Salas rifiutò il trasferimento (allo Sporting Lisbona ndr) e mandò a monte tutto quanto.
Ogni squadra ha un modo di fare e di operare, Cristiano Ronaldo sta bene nel Real Madrid perché è un gran giocatore, però è un giocatore che gioca un per conto suo, fa dei gol eccezionali e nel Real Madrid tutti quanti vanno per conto loro e ottengono risultati anche perché il campionato spagnolo è fatto di due squadre e poco altro, poi però vanno in Europa ed il Real Madrid è eliminato.
Noi facciamo la squadra con metodi diversi: cerchiamo di mettere insieme in ogni reparto giocatori che sanno dialogare e polivalenti.
Gerrard, stavo provando a portarlo a Torino."

Valutando la rosa della Juve, bisogna rifondare?

"Se si somma il fatto che giocatori hanno avuto un rendimento relativo, Grygera per primo ed alcuni hanno una carta d’identità che parla, tutte queste cose messe insieme hanno fatto della Juventus una squadra che purtroppo ha dei limiti notevoli e secondo me, nel prossimo campionato, dovrà avere tantissime varianti perché non dico che è una squadra tutta da rifare, ma insomma siamo nei pressi. "

Quindi è palpabile l’assenza di programmazione?

"Su questo penso che non ci siano dubbi oppure c’è programmazione sbagliata."

Riscatterebbe Caceres?

"Giocatori come Caceres noi li tenevamo in panchina. Pensate, considerando ovviamente la differenza di ruolo, che Mutu stava in panchina nella nostra squadra.
Nel fare una squadra forte non è certamente questo giocatore indicato per fare qualcosa di buono.
E’ un giocatore, come ho detto per Diego, discreto.
E’ giovane, può migliorare, ma sicuramente uno che può dare un apporto sostanziale alla squadra direi di no."

Secondo lei, perché la Juventus fatica così tanto e non riesce a gestire il risultato gettando tutto alle ortiche come è successo in campionato contro il Siena ed ultimamente contro il Fulham nell’incredibile eliminazione dalla Europa League?

"Ritengo che la Juventus sia una squadra intristita dai propri dirigenti: non c’è allegria.
Noi in pratica facevamo l’utile ed il dilettevole: facevamo avere alla squadra un ambiente allegro quando doveva essere allegro e lavorativo quando doveva essere lavorativo.
Eravamo un gruppo che in pratica dava e riceveva. Tutto diverso da adesso. Adesso ognuno fa le proprie dichiarazioni mettendo in confusione tutto l’ambiente e da noi questo non sarebbe mai successo. "

Come valuta il comportamento di Zebina e di Melo che si sono resi protagonisti di episodi poco edificanti nei confronti dei tifosi bianconeri?

"Non avrei preso alcun provvedimento perché se ci fossi stato io non si sarebbero permessi di fare tanto. Se l’avessero fatto, cosa che escludo a priori anche adesso, se ne stavano in tribuna a vedere le partite. "

Secondo lei, chi è il giovane rivelazione di questo campionato?

"Per quanto riguarda noi, sicuramente Marchisio. Anche se ha avuto sfortuna per qualche infortunio, Marchisio è un giocatore che è arrivato anche in Nazionale quindi credo che sia più di una rivelazione.
Ma anche Criscito, De Ceglie, che sono giocatori che in pratica hanno dato e danno un contributo notevole e poi se li contassi tutti mi dimenticherei sicuramente di qualcuno e non voglio farlo."

Tutti usciti dal settore giovanile della sua gestione…

"In Serie B e in Serie A, sparsi in tutta Italia, c’è il parco giocatori del settore giovanile che avevamo noi che ha vinto tanto e che tutt’ora esiste perché quando siamo andati via praticamente c’erano i Giovanissimi Regionali, gli Allievi Regionali e gli Allievi Nazionali che adesso vengo utilizzati con la Primavera.
Quindi ancora la mano del nostro settore giovanile esiste, però se non viene curata è depauperata sicuramente. "

Chi secondo lei sarà l’oggetto del desiderio del prossimo calciomercato italiano?

"Campioni in assoluto ce ne sono pochi da prendere. C’è da scoprire qualche giocatore, per esempio se io fossi in una squadra di calcio il primo giocatore che prenderei sarebbe il centrale difensivo del Chievo: Yepes, che sicuramente è un giocatore di tutto rispetto."

Pare che proprio su Yepes ci siano l’Inter ed il Milan.

"Quando si dorme può succedere anche questo. "

Come mai, secondo lei, Pastore non è stato acquistato dalla Juve anche se è stato offerto a Castagnini prima di Zamparini?

"Perché dormono.
Ricordo che Zamparini in pratica ha mandato il Direttore Sportivo giù con l’impegno inderogabile di prendere questo giocatore a tutti i costi e credo che Zamparini abbia indovinato l’acquisto.
Sono stati bravi gli osservatori del Palermo ad avere fretta nel consigliare il presidente del Palermo a prenderlo. Tutto qua.
Il problema è che bisogna arrivare sempre prima degli altri e questo non è facile.
Bisogna stare svegli non solo il giorno, ma anche un po’ la notte. "

Molti tifosi la seguono spesso nella sua trasmissione “Il punto di Luciano Moggi” in onda ogni domenica alle 17.00 su Gold Sport. Molto spesso ha parlato di Balotelli spendendo per lui parole di elogio. Come inquadra questo ragazzo dal punto di vista caratteriale e di gioco?

"Per parlare di Balotelli faccio l’esempio di Cassano che un giorno ha detto: “La mia rovina è stata non andare alla Juventus”, perché in effetti, quando lo ha preso la Roma, io lo trattavo; solo che la mia offerta era di 25miliardi mentre la Roma è arrivata a 55.
La stessa cosa vale per Balotelli: nel senso di gestione del personale e dell’uomo.
Basta fare patti chiari ed amicizia lunga.
Se vi ricordate quando è venuto Camoranesi alla Juventus, alla convocazione ha risposto con 5 ore di ritardo. "

Certo che ricordiamo quella conferenza stampa in cui ha strigliato Camoranesi…

"Dopo quel momento Camoranesi è stato l’uomo più puntuale della Juventus.
Basta chiarire le cose nel modo giusto.
Quindi con Balotelli, se ci fosse chi lo sa gestire, in pratica Balotelli è un campione e su questo non c’è dubbio e potrà sicuramente migliorare. Se c’è qualcuno che lo sa gestire sicuramente è una risorsa per qualsiasi società tenedo conto che ha 20anni.
Penso che probabilmente l’Inter non se ne disfaccia, che piano piano venga fuori un discorso diverso considerando che il giocatore intanto diventa più uomo, la società che capisce che bisogna gestirlo in una certa maniera e tutti insieme possono concorrere a formare un campione per la Nazionale italiana."

Balotelli sembra non essere molto contento della sua attuale situazione all’Inter, potrebbe chiedere di essere ceduto?

"Adesso il problema vero dell’Inter è il nuovo procuratore che gestisce Balotelli che si chiama Mino Raiola.
Mino Raiola è il procuratore che mi ha dato una mano non indifferente a formare la Juventus perché è stato quello che mi ha aiutato a prendere: Ibrahimovic, Emerson e Nedved.
E con me andava perfettamente d’accordo.
In pratica l’Inter, se è vero come è vero che ha venduto Ibrahimovic e poi ha venduto Maxwell per non avere più attorno Mino Raiola, fa uno sbaglio grosso perché si troverà di fronte a combattere per Balotelli un procuratore che sa il fatto suo."

Infatti l’Inter pare che non sia stata molto contenta della scelta effettuata da Balotelli di farsi assistere appunto da Mino Raiola…

"Lo so, ma il ragazzo ha fatto una scelta buona. Adesso tocca all’Inter farla buona.
Considerando le ultime prestazioni dell’Inter e del Milan che di fatto hanno portato i rossoneri ad un solo punto di distacco dai nerazzurri, si può dire che il campionato è riaperto?"



Chi ha le maggiori probabilità di vincerlo?

"E’ riaperto da una porticina e da quella porticina però passerà l’Inter che è prima e resterà prima. "

Anche se dovrà affrontare squadre importanti nelle prossime giornate?

"L’Inter non è una squadra eccezionale, ma è la meno peggio del campionato italiano.
E’ una squadra che sicuramente ha dei campioni che possono mettere in crisi quasiasi squadra del campionato italiano.
In Europa fa più fatica, a parte il Chelsea di adesso, sembra che abbiano vinto la guerra ed invece hanno vinto solo una battaglia.
La guerra la vinceranno se battono il Barcellona o il Manchester United e credo che sia molto difficile."

Come valuta il campionato della Roma? Può sperare di lottare anche per i primi due posti?

"Credo che la Roma poteva aspirare a qualsiasi cosa, ma è stata sfortunata: ha avuto infortuni, squalifiche, ha avuto di tutto un po’ e poi il mancato utilizzo di Totti credo che abbia un peso enorme nell’economia della squadra.
Però hanno fatto un acquisto azzeccatissimo, secondo me, se sta bene, ed è Toni.
Con Toni, la Roma può sicuramente, se poi recupera anche Totti, fare delle cose molto ma molto importanti. "

Per la ricostruzione della Juve, da quali giocatori attualmente in rosa ripartirebbe?

"Uno che terrei sicuramente è Buffon. Poi terrei anche chiaramente i giovani e terrei anche Diego perché utilizzato in un’altra maniera può essere un giocatore interessante.
Terrei Melo se davanti ci fosse un centrocampista diverso, altrimenti Melo dovrebbe essere in via di partenza perché il carattere è quello che è ed oltre a fare degli errori madornali riesce a zittire tutti quanti e soprattutto a farsi espellere molto spesso.
Ma ce ne sono ben pochi perché la carta d’identità gioca a sfavore di Cannavaro, di Grosso (acquisto inutile), di Del Piero.
Cannavaro e Del Piero sono state delle colonne alle quali va fatto un ringraziamento, ma basta una medaglia perché adesso il problema futuribile non è certamente coniugabile con loro e su questo non c’è dubbio."

Come valuta la condizione della Nazionale a pochi mesi dall’inizio dei mondiali?
Secondo lei, l’Italia che giocherà ai mondiali è già decisa o ci saranno nuove convocazioni con qualche sorpresa?
Come considera lo stato d’animo di Marcello Lippi? Lo vede sereno e fiducioso?


"Marcello Lippi è sereno e credo che abbia fatto anche un bel lavoro perché se c’era qualche giovane l’ha tirato fuori vedi Marchisio.
Purtroppo l’Italia ha dato poco. Il calcio in questi ultimi periodi in pratica è in regresso netto di gioco e di qualità quindi non è che lui può inventarsi i giocatori.
Io credo che la Nazionale, se non fa una brutta figura, è già tanto per l’Italia.
Però non è certamente colpa del CT perché tutto quello che poteva fare, tutti i giocatori che poteva prendere tra i migliori li ha presi."

Quale giocatore consiglierebbe a Marcello Lippi?


"Credo che li abbia visti tutti e quindi non c’è bisogno di dare consigli.
Mi auguro che Totti possa essere nella forma dovuta ai tempi della Nazionale e che cominci a rigiocare. Totti sarebbe sicuramente un giocatore che può dare un imput importante per la Nazionale."

“Direttore”, la salutiamo e la ringraziamo tantissimo per essere stato qui con noi e le ribadiamo l’affetto e la stima dei tantissimi tifosi che ci hanno scritto sul nostro sito “tuttipazziperlajuve.com”.

"Colgo l’occasione per ringraziare tutti quanti per la stima e mi auguro che la Juventus possa riprendersi. Grazie e arrivederci."

lunedì 22 marzo 2010

Dialoghi immaginari.....ma non troppo!

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Nelle ultime settimane, alla luce dei vergognosi eventi bianconeri, spesso mi sono sentito ripetere da amici, conoscenti ed opinionisti vari, una semplice frase: prendila con filosofia!

Inizialmente ed istintivamente la mia prima reazione è stata quella di invitare tali soggetti a visitare luoghi oscuri situati nel fondoschiena degli esseri umani, ma in seguito ci ho riflettuto e, non avendo più niente da perdere, ho provato a seguire il loro consiglio.

Ho quindi immaginato una serie di dialoghi “filosofici” e “storici” immaginari tra i ben noti soggetti a capo della nostra amata Juventus.

Personaggi :

Ian Claudius BLANC detto CLAUDIUS

Ionas ELKANN detto IONAS

GABETTUS detto GABETTUS

Franzus il GRANDE detto FRANZUS

Luogo:

Domus Montezemulus

In principio di tutto………

CLAUDIUS: Uno…due….tre…..quattro…..ma caro Ionas dov’è il quinto dei nostri convitati, tale Andreas AGNELLUS?

IONAS: Gli è sopravvenuta un’indisposizione, Claudius….altrimenti non sarebbe mancato per nessun motivo a questo incontro, dato che dobbiamo parlare di una delle cose che lui ama di più.

CLAUDIUS: Dunque è tuo compito e dei tuoi due amici, Franzus e Gabettus, di fare anche la parte dell’assente?

IONAS: Proprio così. Anzi faremo sicuramente meglio senza lui, fidati, abbiamo un meraviglioso progetto in testa che ci renderà ricchi, famosi e soprattutto simpatici al mondo intero.

FRANZUS: Non preoccuparti, pensiamo a tutto noi. Ti fidi di noi?

GABETTUS: Caro Claudius, dovrai solo mettere il tuo bel viso, al resto pensiamo noi. Ti fidi di noi?

CLAUDIUS: Certamente, ma di quali argomenti dobbiamo parlare?

FRANZUS, GABETTUS e IONAS (all’unisono): Ma della Juventus, caro Claudius, di che altro altrimenti? Svegliati……ora non sei più al Giro di Gallia!

CLAUDIUS: D’accordo o sommi luminescenti.

FRANZUS e GABETTUS: Dunque noi abbiamo disposto che tu, Claudius, ricopra tutte le cariche possibili e immaginabili, come una divinità, uno e trino………

IONAS: Ma come…..io non farò niente?.....

FRANZUS e GABETTUS: Silenzio!........o sommo stolto! Certo che non farai niente…..ci mancherebbe pure……saresti capace di rovinare tutto. Ogni tanto ti farai accompagnare dal tuo tutor al campo di allenamento ma solo per farti vedere……mi raccomando….non pronunciare alcun verbo!

CLAUDIUS: Ma come dovrò comportarmi con il popolus bianconero?

FRANZUS e GABETTUS: Dovrai sempre sorridere, dovrai sempre dire che il progetto va avanti. Ogni tanto ti daremo qualche nome altisonante da buttare lì, in pasto ai giornalisti. Non replicare mai alle ingiurie ed alle falsità che verranno copiose da ogni parte perché ricorda: Noi siamo simpatici.

IONAS: Ma io cosa farò?.......

FRANZUS e GABETTUS: e basta…..sommo celebrolesus! Ricorda sempre di demonizzare la Terribile Triade. Stai lontano da loro……tanto ci pensiamo noi a distruggerla. Ricordati anche di promettere obiettivi modesti, per esempio il quarto posto. Permetti sempre ai giocatori di dire quello che vogliono e fare quello che vogliono verso gli avversari ed i loro stessi tifosi.

In ultimo non parlare mai del maxi processo che il senatus napoletanus sta così ben portando avanti per Noi.

Ricorda: per la FIAT voluntas Dei è sempre meglio una Juventus perdente….o almeno crediamo così.

IONAS: Ma il populus bianconero che occupa l’Italia intera che dirà e cosa farà?......

FRANZUS e GABETTUS: soffriranno con onore….ma cosa vuoi che siano 113 anni di gloriosa storia….contro il nostro mitico progetto?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Stefano Bellini

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