Ciao Totò e grazie per essere con noi. Tutti i tifosi juventini ti ricordano con grande affetto. Come vedi il momento bianconero?
“Il problema della Juventus è la società gestita assolutamente male. Non c’è una persona importante capace di prendere in mano la situazione.
In tutta sincerità mi sembra di rivivere la gestione di Maifredi, che fu un anno disastroso. Certo a questa grande crisi ha contribuito anche l'imponente numero di infortuni. Comunque ci sono ancora molte partite e recuperando i migliori giocatori, la Juventus potrebbe ancora piazzarsi tra le prime quattro salvando la stagione.”
Cosa ne pensi di Zaccheroni?
“Bisogna dire che la Juve ha fallito il progetto perchè puntava molto su Ciro Ferrara, grande persona nonché mio amico. Dando a lui la squadra però gli hanno dato in mano una cosa più grande di lui. Comunque i risultati non gli hanno dato ragione anche per gli infortuni che ha subito. Ciro aveva però troppa poca esperienza. Non doveva accettare subito l’esperienza alla Juve.
Zaccheroni invece di esperienza ne ha, ha vinto lo scudetto col Milan e ha un modulo diverso da Ciro. Naturalmente col ritorno degli infortunati avrà la possibilità di schierare più uomini, credo che farà meglio di Ferrara, anche perché fare peggio di lui è praticamente impossibile..."
Quanto incide sulla prestazione di un giocatore il cambio del modulo, come accaduto adesso con il cambio allenatore tra Ferrara e Zaccheroni?
“Influisce molto, vedi il Napoli che con l’arrivo di Mazzarri ha cambiato totalmente la squadra. C’è chi gioca a tre dietro, chi a con quattro difensori, chi con una punta sola. Ogni allenatore gioca un calcio diverso, chi offensivo, chi difensivo. Ognuno ha la sua responsabilità di mandare in campo il proprio modulo. A volte il cambio è importante per dare una scossa all’ambiente e ai giocatori. Ripeto, Zaccheroni non potrà che far meglio di Ferrara.”
Come collocheresti in campo Diego, dove lo piazzeresti?
“Secondo me gioca troppo lontano dalla porta, fa troppa fatica quando parte da dietro. Nelle prime partite, come a Roma, era strepitoso: puntava l’uomo, partiva, e tirava. Adesso non lo vedo più come prima, è spento e a mio avviso ha bisogno di essere caricato, trovandogli la giusta posizione che credo sia dietro le punte o comunque negli ultimi venti-trenta metri dove può puntare l’uomo e approfittare del tiro che ha."
Abbiamo visto la lunga astinenza di gol di Amauri, terminata domenica scorsa. Cosa pensi gli sia successo in questo lungo periodo?
“Amauri è un grande giocatore e non lo scopriamo certo adesso, è uno che fa inserire i centrocampisti e che gioca molto con i compagni. Però gli arrivano troppi pochi palloni e non può finalizzare a modo suo. Se la squadra va in difficoltà, i primi a pagare sono gli attaccanti. Se gli altri gireranno, girerà anche lui.”
Troppi pochi cross dalle fasce quindi.
“E' anche vero però che se la palla non ti arriva, devi andartela a prendere anche se poi dopo ti ritrovi spalle alla porta. Se dalle fasce arrivassero più cross, sarebbe molto meglio per lui ed il goal contro il Genoa ne è la dimostrazione”
Tacconi ha detto ai nostri microfoni che subito dopo il ritorno in Serie A per lui andava fatta una campagna acquisti più importante. Secondo te il problema oltre a quello del gioco o dell’allenatore, è anche il fatto che in verità la Juventus ha dei giocatori sopravvalutati?
“Ha ragione Tacconi. Ai tempi di Moggi c’erano grossi giocatori e grandi dirigenti.
La Juve in società dovrebbe sempre esser guidata da gente di esperienza che sa fare mercato prendendo i giocatori migliori sul mercato. Negli ultimi anni invece non è stato cosi. La società cambia continuamente pedine nello staff, naviga a vista.
Ha bisogno assoluto di prendere dirigenti da Juve.”
Sempre a proposito della rosa, ti è sembrata adeguata la campagna acquisti di Gennaio? A differenza dell’Inter che ha preso Pandev, noi abbiamo preso Candreva e Paolucci. In quali settori la Juve dovrebbe applicarsi sul mercato?
“La Juve ha comprato quei giocatori perchè gli mancavano pedine in quei ruoli. Bisogna finire questa stagione sperando di arrivare tra i primi quattro. Poi saranno i dirigenti a scegliere insieme al nuovo allenatore. Il mister è molto importante per quanto riguarda le scelte di mercato. Quello che arriverà dovrà indicare subito quali giocatori vorrà perchè la Juve deve ripartire subito alla grande, facendo tanti acquisti e confermando quei cinque-sei giocatori fondamentali che già hanno.”
Tornando all’epoca di Maifredi, voi giocatori avevate contatto con la dirigenza? L'attuale dirigenza sembra avere distacco da i giocatori.
“Ai miei tempi alla Juve c’era un signore di nome Giovanni Agnelli, e gente di carisma come il Presidente Boniperti. Era una dirigenza competitiva e attaccata alla squadra. Ogni settimana andavamo in ritiro a Villar Perosa dove incontravamo sempre Agnelli. Nell'anno di Maifredi invece si rivoluzionò tutto puntando su gente inesperta e come già detto, fu un anno disastroso, in cui dopo ventisei anni non riuscimmo a qualificarci per le coppe europee. Dopo la morte di Agnelli e dopo l’era Boniperti, ormai è cambiato tutto alla Juventus.“
A distanza di venti anni, cosa ti è rimasto di Italia 90?
“L’esperienza mondiale è stata una cosa fantastica, unica. Ogni calciatore sognerebbe di fare un mondiale del genere. Per me è stata un emozione bellissima che ancora mi permette di esser ricordato ovunque anche all’estero a distanza di venti anni.
Mi sembra ieri, sono state davvero Notti Magiche.”
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