Ciao Massimo e benvenuto ai microfoni di “Tutti pazzi per la Juve”. Cosa ne pensi del momento negativo da cui pare stiamo finalmente uscendo fuori?
“Anche io come tutti voi sono pazzo per la Juve ma soprattutto lucido per affrontare questi temi. Parlando ad esempio di ciò che è accaduto ultimamente alla Juventus in tema allenatori, devo dire che noi siamo abituati a vedere una Juve che con i vari mister aveva rapporti lunghi e poco conflittuali. Nell’ultimo periodo ne sono girati troppi e qualcosa che non torna c’è. Sul problema dirigenziale però dico che è facile criticare dall’esterno, bisogna viverle certe cose. Quest’estate la dirigenza aveva portato dei giocatori importanti ed erano tutti felici. Adesso se questi giocatori non rendono il problema non può essere solo loro, ed è un problema che non è semplice da superare. È chiaro che siamo stati abituati troppo bene con l’era della triade di Moggi e Giraudo, con successi fantastici, comprando grandi giocatori per poi rivenderne altri che erano all’apice del successo. L’Inter per arrivare dove è adesso ha venduto e ricomprato giocatori per anni senza vincere, non è facile dirigere una squadra di calcio, credo che i calciatori siano dei privilegiati che hanno troppo. Io è da loro che pretenderei di più.”
Però non trovi che abbiamo fatto un salto troppo grande? Dalla grandissima competenza di gente come Moggi a Blanc, che non viene certo dal mondo del calcio. Non pensi che magari per ripartire era giusto farlo da una via di mezzo, come ad esempio un Corvino o un Marotta?
“Non credo, e poi Corvino è stato per tanti anni un nemico di Moggi. Secco poi non viene dal nulla, è giovane ma lavorava già per la Juve. Si può dire che forse è troppo amico di tanti giocatori con cui aveva un rapporto diverso, ma in campo ci vanno i giocatori.”
Abbiamo sentito Moggi però dire che Secco, per il suo bene, dovrebbe tornare a fare il team manager.
“È chiaro che lui ha passato quello che ha passato, ed è normale che non può essere accomodante nei confronti della società che c’è adesso. Comunque io mi ricordo che tutti all’inizio dell’anno applaudivano questa dirigenza per la campagna acquisti che aveva fatto, ma se poi vedi Almiron che alla Juve non funzionava e al Bari si, significa che c’è qualcosa che non quadra anche dal punto di vista psicologico. Basti pensare anche a Diego, che faceva follie con la maglia del Werder Brema, anche contro squadre italiane, arriva alla Juventus parte bene e poi scompare. Quando vedi certe cose, non serve fare un corso a Coverciano per fare le scelte giuste, c’è qualcosa che non va mentalmente. La maglia della Juve addosso spesso è un peso troppo forte. Poi i momenti negativi li riconosci anche dalle piccole cose, come ad esempio Amauri, che se non gli dai i palloni giusti non segna. Per settimane non gli è mai arrivata la palla giusta con dei cross fatti bene. Anche lo stesso Felipe Melo all’inizio dell’anno faceva dribbling e altro, adesso sbaglia le cose più incredibili facendo spesso partire i contropiedi avversari. Poi ci sono delle amnesie incredibili in difesa, però ritengo che non si può criticare sempre tutto”
Da esperto comunicatore quale sei, cosa ne pensi di Mourinho e dei suoi piccoli scandali che gli piace sempre creare?
“Storicamente l’Inter sa che la Juventus è un obiettivo da sconfiggere e cancellare. Sappiamo ad esempio come sono nate le intercettazioni da cui è scaturita Calciopoli, da dove arrivavano e chi le aveva in mano. La Juve è il vero nemico dell’Inter, ma questo è un discorso lungo e complicato. Se durante Calciopoli fossero state fatte le intercettazioni anche all’interno dell’ambiente Inter o Milan, chissà quante cose uscivano, è stata chiaramente una cosa mirata. In tutto questo trambusto non scordiamoci quello che è successo con Vieri, c’è un processo, che era stato pedinato non certo dai magistrati, ma da un servizio che lavorava per qualcuno. Più distruggi la Juve e più la affondi, anche se sei primo in classifica. Ma adesso basta pensare del passato, voglio una squadra che combatte e che in campo tiri fuori sempre gli attributi.”
La Juventus dovrebbe sempre essere quella squadra che non deve mollare fino alla fine…
“Si. E poi voglio parlare anche di un'altra cosa: sono amareggiato anche dai tanti violenti che ci sono allo stadio, perchè non tutti i tifosi lo sono, ma c’è modo e modo per attaccare la società. La società non è cosi che va contestata, e tra l’altro a mio parere la squadra va sempre sostenuta, soprattutto adesso che c’è stato un momento di difficoltà. Magari ci si può incavolare in modi civili a Vinovo, ma allo stadio il tifo deve essere vicino alla squadra.”
Però bisogna dire che ultimamente il tifo allo stadio è stato per la squadra, le contestazioni che si sono viste sono state tutte fatte contro la dirigenza.
“Non so, a me piace vedere quegli stadi pieni e che fanno del tifo una cosa bellissima come si vede all’estero. Ne abbiamo avuto un esempio giovedì scorso ad Amsterdam, la squadra di casa perde ma i tifosi applaudono lo stesso e non fanno gli incivili, quella è la cultura di sport. Ma c’è chi va allo stadio per fare violenza, e bisogna avere il coraggio di dirle queste cose. Poi non mi interessa se mi minacciano allo stadio come è già successo, perchè io credo che questa gente deve andare via dagli stadi, se no non supereremo mai il problema della violenza. E lo dice uno che è stato per anni in curva con gli ultras, che è un termine che non è sinonimo di “violento”.
Cosa ne pensi di Giovinco e del fatto che neanche con Zaccheroni riesce a trovare spazio?
“Se fossi in lui me ne andrei dalla Juve. E’ meglio se fa vedere le sue qualità altrove, perché a parte problema dell’infortunio che ha avuto, se non riesce a giocare nemmeno quando gli altri giocatori non sono al top rischia di essere un danno per lui che ha talento….”
0 commenti:
Posta un commento