La Juventus continua incessantemente a collezionare sconfitte come non succedeva da anni e sabato con qualche amarezza in più, vista la sfortuna di prendere gol a partita ormai finita, errori a parte. Questa volta è la Roma a passare all’Olimpico di Torino, anche con un po’ di fortuna dalla sua. La Juve, con i suoi giocatori, questa volta si sforza di migliorare e si vede che ci prova in tutte le maniere, pur non riuscendo a giocare come vorrebbe e dovrebbe. Ma proprio qualcosa non va. Manca la rabbia, il solito orgoglio che pare svanito e sembra che le gambe girino a vuoto, senza un preciso scopo. La partita non è un gran che, si gioca a ritmi blandi e il primo tempo non ha niente a che vedere col classico big match che ti aspetti. Addirittura, come ai bei tempi, la Juve passa in vantaggio, con un gol bellissimo del ritrovato Del Piero, che alla squadra serve come il pane visto che i giocatori che dovrebbero fare la differenza mancano all’appello. I ragazzi di Ferrara non sono brillanti, certo, ma l’impegno non manca e almeno nella prima parte di gara sembrerebbe che il tifo bianconero può sognare in una mezza ripresa, ed invece tornano i problemi, gli incubi e i soliti errori. Ricordate le troppe imprecisioni? Le azioni pericolose contro, prese da calcio d’angolo battuto a favore? I contropiedi con la difesa troppo alta? Non li vedevamo da un pò questi errori di gioco ed invece tutto torna nel momento peggiore della stagione, compresa l’assenza di una reazione da fine gara tanto sperata e ai gol presi, stavolta soprattutto dopo l’1-1 giallorosso.
Tutti puntano il dito contro Ferrara, che in confronto agli errori ovvi di Ranieri ai tempi della panchina bianconera, con le letture sbagliate delle partite, errori tecnici e non solo, pare un novellino, un ragazzo a cui è stata affidata una buonissima squadra ma che più di tanto si vede che non può fare. E’ tutta la squadra che deve stringersi intorno al tecnico, hanno bisogno di una scossa, perchè si vede che questa non arriverà dal mister, ne da un altro allenatore che sembrerebbe non arrivare, almeno per il momento. E allora tutti speriamo nei giocatori, che pur qualcosa dovrebbero ricordarsi su come si sta in campo. Dovrebbero rivedere gli errori che commettono, dal gol di Del Piero in poi, e scusarsi ancora. Ferrara non sarà certo il guru del calcio o il Capello del nuovo millennio (chissà) ma i giocatori che ha a disposizione sono contati e forse una strigliata possono anche darsela da soli, perché non sappiamo quanto un cambio possa essere efficace.
Il secondo tempo, dovrebbero studiarlo bene, quasi a memoria, e farlo vedere dai pulcini alle giovanili per far capire quali errori un calciatore non dovrebbe mai commettere. Si sa, in una partita brutta ci sta l’imbeccata del singolo, che può arrivare da un calcio piazzato e non solo, però spesso si può limitare il problema cercando di sbagliare meno. Quello che fa Chiellini sull’azione del rigore, e tutto ciò che ne scaturisce, è il simbolo del momento della Juventus, in cui le piccole imprecisioni possono diventare condanne. Si porta avanti il pallone con la testa, poi con il piede allungandosela troppo e quindi perdendo palla, cross preciso dell’avversario e Grosso (davvero imbarazzanti le sue ultime prestazioni) si fa saltare come spesso fa, costringendo l’avversario all’impatto. C’è poi il ritorno, come detto, dell’azione pericolosa contro, con tanto di contropiede solitario ed espulsione di Buffon successiva, direttamente dal nostro calcio d’angolo, errore tattico che speravamo di aver arginato e che invece torna. Uno degli obbrobri più gravi, perché una squadra come la Juventus non può permettersi una cosa del genere, col solo Sissoko rimasto in difesa (monumentale, il vero acquisto di Gennaio dei bianconeri).
Per non parlare poi di Diego, che dovrebbe essere il nuovo emblema di questa Juve, che al momento non incanta e fa sorgere più di un dubbio. Suo l’errore decisivo. Perde palla a centrocampo e da li ne scaturisce l’azione per il secondo gol. In più c’è da dire che agli uomini di Ferrara non sembra riuscire più nulla, ne un azione interessante dalle fasce, ne cross intelligenti per le imbeccate di un’ormai spento Amauri, ne qualche rimpallo favorevole in più. Ranieri per la prima vittoria contro la Juventus puo ritenersi felice ma soprattutto fortunato. La sua Roma ci ha creduto fino alla fine, è vero, come è reale che questa è una caratteristica che la Juve pare aver perso per strada, ma è anche vero che più di tanto Buffon non è stato impegnato e che un pareggio sarebbe stato più giusto. La buona sorte è stata dalla sua, come spesso succede, al termine delle gare: di certo si è rifatto dopo il pareggio di Cagliari. Questa è un annata che ci ricorderemo a lungo per la sua stranezza e per le domande a cui, almeno fino a questo punto, si fa fatica a rispondere. Una di queste è: basta un altro allenatore per far tornare quella che conosciamo come “Juventus”?
Tiziano Salvatori
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lunedì 25 gennaio 2010
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